Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Gradevole e impareggiabile commedia degli equivoci ormai diventata un cult nella storia del cinema. Ha vinto un oscar per i costumi e ha ispirato il musical "Sugar".
Nonostante la sua annosità, è spesso citata ovunque e i suoi spunti, a quei tempi originali, sono stati parzialmente replicati in diversi film anche nostrani.
Tutto è perfetto e ben congegnato in questo capolavoro della comicità: dalla sceneggiatura realizzata con meticolosità, ricca di dialoghi divertenti e di situazioni spassose, alla trama scorrevole e intrigante; dal succulento cast di attori che danno il meglio di sé, all'irresistibile colonna sonora e dagli impeccabili costumi alla messa in scena accattivante e convincente.
Un’opera in definitiva memorabile, a cui il bianco e nero dona una grande efficacia facendo sentire gli spettatori vicini all'epoca in cui prendono vita gli eventi della storia.
L'oggetto principale della comicità in questo caso è il travestimento da donne adottato da un paio di musicisti che s'intrufolano in un'orchestra femminile di jazz girovaga, per sfuggire a dei criminali che hanno visto in modo accidentale commettere un omicidio.
Tra imbrogli, mezze verità, comportamenti ambigui e innamoramenti sbagliati, l'intrattenimento si rivela di ottima qualità.
Il clima è piacevole, i personaggi simpaticissimi e carismatici e il ritmo costante.
Regia scrupolosa e cast istrionico.
Jack Lemmon è una macchietta esilarante nel doppio ruolo di Jerry e Daphne. Ha sempre la battuta pronta. Tony Curtis si cala perfettamente nei panni dei tre diversi personaggi che interpreta: il musicista Joe; la jazzista Josephine e l'apatico miliardario Junior, che conquista la bella e dolce Zucchero.
Ma la ruota portante della pellicola è Marilyn Monroe, sensuale e frizzante. Perfetta per il ruolo che ha interpretato.
La frase finale che chiude il film, "nessuno è perfetto", proferita dal ricchissimo Osgood non appena Jerry gli confessa di non essere affatto una donna di nome Daphne, è da antologia.
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