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Die Hard - Un buon giorno per morire

Regia di John Moore vedi scheda film

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La recensione su Die Hard - Un buon giorno per morire

di Stuntman Miglio
4 stelle

Duro a morire ma non immortale. Duole constatarlo ma John McClane è definitivamente venuto meno nel quinto capitolo della saga che lo vede protagonista. Grave perdita per il mondo dell’action che si stringe attorno alla ex moglie Holly Gennaro e ai due insopportabili eredi, peraltro cause della prematura dipartita del nostro cowboy con Beretta e canotta. Dopo una trilogia pressoché ineccepibile, avevamo avuto già i primi sentori di crisi nel quarto episodio con l’entrata in scena della figlioletta combinaguai ma è nel quinto che lo sfacelo si mostra in tutto il suo splendore. Qui subentra John Jr. (Jack?) che guarda caso è una spia della CIA in missione segreta a Mosca. Ovviamente toccherà a papà togliergli le castagne dal fuoco, cercando oltretutto di recuperare una parvenza di rapporto familiare fra una sparatoria e l’altra. Resa dei conti a Chernobyl, ci potete credere?
Il peggio del peggio, manco fosse uno straight to video con Dolph Lundgren. Script insulso, antagonisti cerebrolesi, regia concentrata sulle sole demolizioni e non mi riferisco necessariamente a quelle di palazzi e veicoli. Assegno due stelle perché il buon vecchio Bruce riesce comunque a non sfigurare del tutto in quella che alla fine non è altro che una marchetta di quarta categoria. Nonostante Moore faccia di tutto per rendercelo dozzinale, il nostro conserva un'invidiabile e intramontabile faccia da schiaffi.

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