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Die Hard - Un buon giorno per morire

Regia di John Moore vedi scheda film

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La recensione su Die Hard - Un buon giorno per morire

di mc 5
4 stelle

Davvero brutto e indifendibile questo triste spettacolo monodimensionale, monolitico, mono tutto...Poco più di un'ora e mezza dove non c'è una sola sequenza che possa suscitare un qualche interesse. Okay, da un action non è che potessi aspettarmi concetti elevatissimi, ma qua siamo ad un ostinato irrigidimento su schemi consunti e sul solito ritmo forsennato, senza una minima apertura creativa, senza una minima voglia di rinnovare i meccanismi più abusati dell'action. E qui posso aprire un riferimento a due casi illustri in fatto di cinema d'azione. So bene che James Bond ed Ethan Hunt sono due esempi "alti", ma anche Bruce Willis è un campione di action (e dunque i tre casi almeno a livello di genere sono comparabili). Ho citato 007 perchè l'ultimo ("Skyfalls") grazie soprattutto all'impronta autoriale di Sam Mendes ha saputo trovare nuove strade diventando uno dei migliori James Bond di sempre. E Tom Cruise? beh, lui, consapevole che il suo personaggio di "Mission Impossible" aveva ormai disperso tutta la sua spinta propulsiva, ha intrapreso una strada diversa, buttandosi su questo Jack Reacher con risultati sorprendenti. Sono due esempi di come sceneggiatori, produttori e registi possano investire energie nel rinnovare un genere nel quale forse è già stato detto quasi tutto. Nel nostro caso, invece, John Moore, regista peraltro noto per la sua dimenticabilità, utilizza Willis in modo becero, rimasticando situazioni ridicole e riducendo il tutto a una muscolarità che fa ridere i polli. Per molta parte di pubblico tutta questa esibizione di muscoli va archiviata sotto la voce "Spettacolarità". Per costoro questo non stop di lamiere che si scontrano e si dilaniano è dunque "spettacolo". Se mi posso permettere, io ho un concetto un pò diverso di "cinema spettacolare": per dire, "Hugo Cabret" di Scorsese, quello sì, è grande Spettacolo, mentre questa opera firmata da Moore è roba da poveracci...tanto che questo flusso di clangore metallico, questo rumore di lamiere distorte, che secondo alcuni dovrebbe eccitare il pubblico, su di me ha avuto un effetto soporifero, dico sul serio, per qualche minuto mi sono assopito. E poi c'è una cosa che va detta. Bruce Willis è il film. E il film è lui. Parliamone. Chi segue il cinema con passione, sa bene che Willis non è uno stupido. Lui non è il Chuck Norris soldato "in servizio permanente effettivo". Bruce è uomo palesemente ispirato da ideali politici di destra, eppure non è un caso se ha partecipato a tanti piccoli e medi film indipendenti. Sì, perchè molti registi progressisti lo cercano, invocano i suoi cammei, e lui non si nega quasi mai. Ma poi se scorriamo la sua sterminata filmografia, i titoli di qualità o comunque intriganti sono a decine. "Pulp fiction", "La colazione dei campioni", "Il sesto senso", "Unbreakable", "Sin City", "Fast Food Nation", "Grindhouse-Planet Terror", "Disastro a Hollywood", "Il mondo dei replicanti", "Moonrise Kingdom", "Looper". Tutti film interessanti, alcuni bellissimi altri solo curiosi. L'intelligenza di Willis sta nel diversificare le proprie scelte artistiche. Ed è ovvio che ogni tanto prenda parte a tristissime ciofeche come "Die hard", perchè sono quelle che gli consentono di guadagnare tanto, di vivere nell' agio e di poter scegliere quali proposte accettare e quali rifiutare. Ciò detto, ribadisco che in questa pellicola non c'è nulla da salvare...i dialoghi e le caratterizzazioni fanno pena e perfino il commento musicale è assai dozzinale. Proverò a sintetizzare la vicenda, per quanto imbarazzante per assurdità ed inverosimiglianza. Il solito detective John Mc Clane parte da New York per Mosca, in cerca del figlio che risulta essere rinchiuso in un carcere russo. Poi salta fuori che il figlio è un agente CIA sotto copertura con la missione di portare in salvo un tizio il quale possiede un misterioso file che inchioderebbe un suo ex socio col quale in passato aveva gestito un traffico di materiale radioattivo proveniente dalla sfigatissima centrale di Chernobyl. Una sceneggiatura improbabile per un film che è un mero pretesto per mostrare un'ora e mezza di fracasso e di frastuono. Elicotteri o automezzi, tutto in frantumi, tutto va in pezzi. E un'altra cosa irritante è l'ironìa forzata, maldestra, infelice, affidata alle ridicole battute di Willis, tutte di livello assai scarso e per nulla divertenti. Il cast? è un pianto. Escludendo quell'istrione di Willis, a cui possiamo anche perdonare un film sbagliato, resta da dire di una sempre più spenta Mary Elizabeth Winstead, ma soprattutto è doveroso segnalare la totale inettitudine alla recitazione di quell'energumeno (ha l'espressività di uno scaldabagno) che risponde al nome di Jay Courtney. Costui, non si capisce come, ma è uno dei giovani attori emergenti più quotati di Hollywood (lo abbiamo appena visto con Tom Cruise in "Jack Reacher"), mentre io sono dell'idea che il ragazzo sia il peggior attore giovane americano in circolazione. Vorrei concludere rivolgendomi idealmente a Bruce Willis. Capisco che questi film ti garantiscano la pagnotta, ma per un attore di talento ci sono anche problemi di opportunità legati alla dignità artistica. Bruce, non fare più film così brutti. Per favore.


Voto: 3

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