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Partitura incompiuta per pianola meccanica

Regia di Nikita Mikhalkov vedi scheda film

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La recensione su Partitura incompiuta per pianola meccanica

di Baliverna
8 stelle

E' un film molto parlato, con molti personaggi, che ti avvolge e ti affascina a poco a poco. Tratto da Cekov (non mancano le somiglianze con Zio Vanja), è uno studio su un insieme di personaggi borghesi e nobili che trascorrono una domenica di primavera in campagna.
Ogni personaggio prende forma a lentamente, e assume via via un ritratto ben definito e interessante. Il principale - è improprio parlare di protagonista - è il maestro di scuola Michail Platonov, mancato ministro o professore universitario, perché ha abbandonato l'università sostanzialmente per accidia e mancanza di determinazione. La causa della suo male interiore è un amore mancato, la donna giusta che lo aveva abbandonato per ragioni che neppure lei conosce forse (paura, ragionamenti fallaci, obblighi sociali...). E' un'informazione non data che aggiunge fascino al film, e che allude ad un tempo all'inconsistenza dei motivi che portano alle grandi decisioni sbagliate. Ora il maestro è "un ometto qualunque", che conduce una vita grama con una moglie che non ama, e si butta per noia in avventure extraconiugali usa e getta. I sogni di felicità sono tutti infranti. Durante il soggiorno in campagna la verità squarcia tutti i veli di autoinganno e la consapevolezza del suo fallimento gli piomba addosso senza pietà. E' capace al più di un patetico e ridicolo tentativo di suicidio...
Quanto agli altri personaggi, sono più o meno tutti dei falliti, con le loro piccinerie e ipocrisie. Si ride e si scherza molto tra loro, ma dentro sono disperati. Ognuno ha le sue frustrazioni segrete, e la consapevolezza di errori irreparabili che ha commesso, le quali spesso si manifestano con scatti di rabbia o nervosismi apparentemente casuali. Qualcuno si cimenta in inutili teorie filosofiche e politiche, che forse vede come una possibile via d'uscita alla banalità della sua esesistenza. Ciò che accomuna tutti i personaggi è l'incapacità di reagire veramente, la velleitarietà dei loro propositi e sforzi: dopo essersi agitati, dopo aver sbraitato, dopo essersi sfogati, dopo aver pronunciato solenni propositi, si riadagiano nella banale esistenza di prima, e nulla cambia.
Michalkov è un ottimo direttore di attori, e sa dirigerne ottimamente diversi di loro in scena nello stesso momento: ogni interprete ha "qualcosa da fare" e non se ne sta lì come un salame mentre un altro parla. Anche i movimenti della macchina da presa e le inquadrature sono intelligenti, rivelando cura e fantasia da parte del regista. La poca musica è ben scelta e aggiunge fascino al film.
E' un film raffinato e accurato, dotato di forma e di sostanza, di un tipo che oggi non si riesce più a fare, o non se ne ha più il coraggio. Una parte del merito va anche al buon Anton Cekov. PS: il DVD della Dynit è ben fatto.

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