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Broken City

Regia di Allen Hughes vedi scheda film

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La recensione su Broken City

di supadany
6 stelle

Recuperando una sceneggiatura scritta da Brian Tucker accantonata e poi finita nella celebre “black list” hollywoodiana (per chi non lo sapesse è l’elenco delle sceneggiature considerate più “hot” non ancora accaparrate), Allen Hughes imbastisce un noir che intende rievocare le atmosfere classiche del genere.

Tanta carne al fuoco, ma l’insieme non colpisce fino in fondo.

Dopo aver lasciato la polizia per un omicidio poco chiaro in azione, Billy Taggart (Mark Wahlberg) sbarca il lunario come investigatore privato e viene chiamato dal sindaco di New York Nicholas Hosteler (Russell Crowe) per fare chiarezza sulla presunta infedeltà di sua moglie (Catherine Zeta-Jones), peraltro questo avviene proprio a pochi giorni dall’atteso voto cittadino.

Billy scoprirà presto di essere finito al centro di una macchinazione che va ben oltre il presunto tradimento coniugale e che si poggia sugli interessi di potere, tra corruzione e affari sporchi.

 

Catherine Zeta-Jones, Russell Crowe

Broken City (2013): Catherine Zeta-Jones, Russell Crowe

 

Noir onesto, rilettura del cinema classico esposto in chiave moderna (ad esempio la regia tende ad essere invadente, come se volesse risaltare), con una variegata gamma di figure losche ed ambigue, col mondo della politica e del potere in primo piano, con quei “giochi” dietro le quinte che chissà quante volte accadono e che conoscere fa solo del male all’umore.

Così una “semplice” indagine privata su un presunto tradimento in seguito ad un omicidio si trasforma in una partita assai più pericolosa con più figure chiamate in causa e tanti dubbi sul da farsi da parte del protagonista Billy e ambiguità da chiarire lungo questo nuovo percorso.

La parte pre-omicidio è ordinata e segue un percorso netto e piuttosto preciso, poi tutto cambia, diventa quasi convulso, le idee non mancano affatto, anzi si soprappongono e creano un atmosfera d’insieme tipicamente noir accentuata dalla fotografia che predilige toni scuri e colori autunnali (il che ha richiesto anche un gran lavoro visto che il film è stato realizzato in primavera).

Nella seconda parte l’intreccio diviene un po’ troppo ingarbugliato e non sempre necessariamente, la tensione rimane alta, ma qualche dubbio sorge ed il finale è un po’ in ombra, con una redenzione personale che appare un po’ troppo teleguidata (ma almeno non fa capolino il buonismo più estremo).

Assolutamente valido il cast, assiemato in corsa con difficoltà legate ad un budget risicato ed aiutato dalla presenza di Mark Wahlberg non solo come protagonista, ma anche nelle vesti di produttore.

Mark Wahlberg gioca ovviamente a tutto campo, Russell Crowe ha il carisma per gestire un ruolo scontroso ed antipatico, Catherine Zeta-Jones ha la presenza, ma il suo personaggio ha pochi acuti, mentre Jeffrey Wright, nei panni del commissario ligio al dovere, è decisamente solido, in più meritano di essere citati anche Kyle Chadler, Barry Pepper e le belle Natalia Martinez e Alona Tal.

Rimane un film più che onesto, giostrato su di un ritmo elevato, con tanti spunti e qualche svarione penalizzante (come l’inutile litigata tra Billy e la sua ragazza), che mette al centro il potere e tutto ciò che attorno ad esso ruota per poterlo ottenere e poi gestire.

Largamente sufficiente. 

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