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Stoker

Regia di Chan-wook Park vedi scheda film

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La recensione su Stoker

di dollyfc
7 stelle

India Stoker = L'evoluzione della specie.

 

 

 

Il regista , Chan-wook Park, cerca  di condizionare il pensiero dello spettatore e lo fa con una certa maestria, tanto che diventa difficile per buona parte del film, o meglio, la prima parte, non tornare con  la mente alle scene iniziali ed a quelle parole dette da India Stoker : "....io vedo e sento cose che gli altri non possono vedere o sentire..." ; e quindi, India, ragazzina timida e sensibile che nel giorno del suo diciottesimo compleanno perde l'amato padre con il quale aveva un rapporto speciale e che deve riallacciare un dialogo con una madre che , fino ad ora, pare essere rimasta sempre ai bordi di questo rapporto, quasi fosse un'estranea; in realtà il suo modo di essere è funzionale alla storia, altrimenti tutto cadrebbe come un castello di carte.

In questo contesto fa la sua comparsa lo zio , un fantomatico fratello del padre , del quale si sa poco o nulla.

 

 

 

 

 

India inizia così un percorso che la porterà alla consapevolezza di sè, della propria natura, e capirà che tutto ciò che suo padre ha fatto per lei e con lei è stato solo un espediente per non affrontare la realtà ed ora è arrivato il momento della verità, il momento di scegliere : o lei o loro, non c'è altra via di scampo, e vince il più forte.

Thriller classico , con una sapiente alternanza di flashback, detto e non detto, piccoli colpi di scena ( alcuni sinceramente abbastanza prevedibili, altri più furbi ed intriganti ) e momenti di lentezza immotivata ed esasperante che rischia di rovinare tutto il lavoro,  un lavoro che alla fine risulta , tutto sommato,  discreto e che , per quanto mi riguarda, ci porta per l'ennesima volta a chiederci cosa saremmo disposti a fare per la nostra sopravvivenza e quella dei nostri cari ; a quanto è labile il confine tra il bene ed il male, tra giusto e sbagliato, tra istinto e ragione.

Sugli attori posso dire che hanno fatto un buon lavoro di squadra, con in primo piano una brava Mia Wasikowska che ha saputo imprimere al personaggio quell'ambiguità necessaria per portarci dove voleva il regista.

 

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