Regia di Peter Greenaway vedi scheda film
I film di Peter Greenway sono degli unici, nel senso che solo lui li fa così. Poi, piacciano o meno, altro discorso. La ricchezza visiva è straripante, qua spesso geniale; non fosse altro che per i titoli di testa e coda, già si capisce che è un film che punta molto sulla qualità. Siamo in pieno film d’essai e gli incassi o i film di cassetta sono altra cosa. Anche perché questo film non è per tutti: nudità frequenti, compresi peni eretti (fossero finti o veri, boh), belle gnocche ignude, scene di sesso tratte dalla Bibbia (!); volgarità; discussioni teologiche molto interessanti, con sguardi anticonformisti a episodi della Bibbia che in effetti lasciano interdetti, se presi alla lettera; distruzione della libertà di parola, una volta che la stessa libertà è troppo libera…insomma, a tanta ricchezza visiva corrisponde una ricchezza di argomenti. Il tutto, va detto, sfiora le 2 ore e non è mai un mattone e anzi c’è di continuo un forte senso dell’umorismo. Non è finita, il cast è in stato di grazia, da tale Nasr, che non ricordavo, un attore sensazionale nel fare il protagonista, cioè il direttore di questa impresa teatrale che andrà a fare le proprie recite davanti alla corte dell’Alsazia, in un precipitare via via di eventi (Goltzius è un personaggio storico di fine ‘500, noto incisore di stampe erotiche). Nel cast l’unico che riconosco è Murray Abraham, al solito molto professionale. Il tutto funziona molto bene, io sarei per un 8 piuttosto comodo; Greenway, con un budget ridicolo, sforna un altro filmone. Il film è passato di notte su Sky Arte, in originale con sottotitoli.
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