Regia di Leonardo Di Costanzo vedi scheda film
Salvatore - diciassettenne che per tirare su qualche soldo va in giro con un carretto a vendere limonate - viene costretto dai signorotti mafiosi del paese in cui vive a fare la guardia, dentro un vecchio ospedale abbandonato, a Valentina, ragazzina che si è invaghita dell'uomo sbagliato. Inizialmente ostili, Salvatore e Valentina finiranno per confidarsi a vicenda sogni e desideri.
Il film di Salvatore Di Costanzo ha il pregio (non da poco) di rappresentare la violenza e la prepotenza del fenomeno mafioso in maniera semplice e diretta. Attraverso una storia ridotta all'osso - due giovanissimi, i loro discorsi, le loro paure, le loro speranze - la vicenda lascia intravedere gli scenari del profondo degrado sociale e morale che colpisce i territori del Sud stretti nella morsa della Mafia. I pochi - ma efficaci - interventi dei brutti ceffi che compaiono sulla scena per monitorare la situazione e la "redenzione" di Valentina, completano un quadro preoccupante, ma purtroppo, come si sa, ben realistico.
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