La recensione su Il padrino - parte II

di noodless94

10 stelle

Il padrino II è tra i migliori sequel della storia del cinema. Mantenere il livello del primo era difficilissimo, superarlo quasi impossibile. Ma senza troppi preamboli, possiamo considerare la seconda parte della storia dei Corleone, ampiamente superiore in alcune parti al primo. Il film è diviso tra presente, dove Micheal sempre più assetato di potere e soldi, si spingi fuori dai confini del suo paese, arrivando anche a toccare con mano eventi storici importanti, quali, soprattutto, la caduta di Batista a Cuba, e l'ascesa al potere di Fidel Castro, e passato, con i numerosi flash-back che ci riportano all'affascinante storia del don Vito Corleone, dalla Sicilia all'America, dove si rifugiò da un boss siciliano che aveva precedentemente sterminato la sua famiglia. Per un'incomprensione il suo cognome da Andolini si trasforma in Corleone, omonimo paesino dalla quale proveniva. La storia del giovane Vito, ambientata nell'inizio 900, lo vede partire dal basso, con gli amici di sempre, Clemenza e Tessio, a provare la scalata verso la vetta della malavita, e a formare la famiglia, composta dai tre fratelli, Sonny, Fredo e Micheal, e dalla piccola Conny. In questi frangenti, soprattutto grazie alla presenza di don Vito, la famiglia è unita, felice e forte, che, portandoli con se in un viaggio nella sua terra natia, la Sicilia, ottiene la vendetta per le uccisioni dei suoi genitori.

Nel tempo presente la sete di potere di Micheal lo ha portato ad isolarsi da tutti, a comportarsi solo per il beneficio economico della famiglia. Egli, a differenza del padre, vede la sua famiglia sgretolarsi, fino a rimanere nella sua solitudine, abbandonato dalla moglie e dai più fidati amici, con la morte della madre, e addirittura dall'unico fratello, Fredo, che a causa del tradimento nei confronti di Micheal, che nell'occasione rischierà di venir ucciso, pagherà con la propria vita.

La scena finale, un flashback poco antecedente al tempo dell'ambientazione del primo film, vede una famiglia unita, fatta eccezzione per Micheal, che dimostra di aver avuto sempre un carattere solitario e freddo nei confronti della sua famiglia e delle persone che lo circondavano.

Difficile trovare pecche in un'opera del genere, ma, a voler fare i pignoli, si poteva evitare, a mio parere, di doppiare Deniro (giovane Vito Corleone) in quel modo, anche perchè dal labiale sembra che reciti in italiano.

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