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Il padrino - parte II

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Il padrino - parte II

di lamettrie
9 stelle

Splendido film, come il primo.

Do 9/10 anzichè 10 solo perchè nella prima parte s'indugia un po' troppo nel thriller, portando l'attenzione un po' fuori dalla critica sociale. Ma in generale il livello resta quello supremo del primo episodio: colonna sonora, scenografia, recitazione (Pacino e De Niro sono eccezionali), regia sono perfetti.

In più questo film riesce in questo: nell'ardito compito di fare due film in realtà fusi in uno. La vicenda del giovane Vito, con De Niro, è perfettamente accoppiata con quella successiva del figlio di Vito, interpretato da Pacino; l'accostamento è notevole per la perfetta ricostruzione filologica di entrambe gli ambienti, nonostante i 50 anno di differenza, e per la possibilità di confrontare gli inizi di un impero (inizi commuoventi dal nulla, pur nella sciagurata scelta di vita) con la sua prosecuzione negli eredi, potentissimi ma pieni di problemi. De Niro è condizionato dalla terribile violenza subita dai familiari, e da una società ingiusta, a fare il delinquente con un suo codice etico, come se non ci fosse alternativa. Questo fa ragionare, perchè non ci dovrebbe mai potere essere una necessità di questo tipo, se la classe dirigente fosse giusta: ma qui, e siamo in democrazia, lo colpa è in gran parte degli elettori, che permettono questo scempio, senza dimenticare che la colpa ovviamente è innanzitutto di chi decide di fare tale scelta, che infatti poi si rivela foriera di tante inquietudini, che nessuno sano vorrebbe in realtà vivere a nessun costo. E tali inquietudini sono evidenti nella figura di Pacino: è solo, deve solo uccidere, persino i fratelli, per evitare di perdere il potere, si fa a buon diritto disprezzare dalla moglie; un'aria da tardo impero, in cui il protagonista è sempre triste, non può mai sorridere in modo sano di nulla, come del resto capita a tutti i complici che, almeno in quel contesto, non avevano altra scelta, se volevano stare tra i benestanti. Sospetti, tradimenti gli avvelenano la vita, in una giostra malefica da cui non può scendere per puro narcisismo, di cui fanno le spese anche i figli, che crescono in un ambiente quanto mai malsano, benchè ricchissimi.

Un altro valore aggiunto del film è la sottolineatura del marciume, così ricorrente, del potere politico, ben rappresentato dal senatore, e del sudiciume di Roth, che si definiosce candidamente un semplice capitalista, che per il proprio potere economico ha dovuto macchiarsi di ogni crimine. La critica alla politica Usa , cui si permette di essere corrotta, è ben rappresentata anche dall'appoggio al regime dittatoriale di Batista a Cuba, nonchè dagli intrallazzi illegali all'interno della commissione parlamentare che invece dovrebbe difendere i diritti di tutta la cittadinanza, come ci si attenderebbe in democrazia quando si processa un noto criminale incallito che gestisce e inquina fiori di affari, rovinando l'economia legale.

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