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Django Unchained

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Django Unchained

di AndrewTelevision01
10 stelle

Siamo nel Texas del 1858: Django (Jamie Foxx) è uno schiavo nero, che fa parte dei fratelli Speck. Un giorno, viene rintracciato dal dr. King Schultz (Christoph Waltz), un cacciatore di taglie tedesco che decide di sparare ai fratelli perché entrambi non erano favorevoli all'acquisto di Schultz; nonostante sia stato comprato da Schultz, quest'ultimo lo ingaggia in un piano: egli deve trovare i fratelli Brittle, dei fuorilegge che deve uccidere; se Django lo aiuterà, egli potrà riavere la libertà. Durante il viaggio, scopriamo che Django ha una moglie chiamata Broomhilda, la quale vorrebbe ritrovare, e che egli è esperto in armi da fuoco. In seguito, Schultz scopre che Broomhilda è stata venduta a Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), uno dei più ricchi latifondisti del Mississipi, e comincia il loro lungo viaggio per andarlo a trovare. 

 

Leonardo DiCaprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson, Jamie Foxx

Django Unchained (2012): Leonardo DiCaprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson, Jamie Foxx

Non mi son voluto dilungare nella "recensione", perché questo è un film da vedere con serietà, e soprattutto con il cervello acceso. 5 candidature all'Oscar, di cui 2 vinti (miglior attore non protagonista a Christoph Waltz e miglior sceneggiatura originale), "Django" è un film western con i controcoglioni, girato e scritto benissimo, con assoluta precisione nei minimi dettagli, con un tono molto cupo e dalla fotografia accesissima. Che dire di Tarantino? Un maestro. Ho apprezzato molti dei suoi lavori, come "Pulp Fiction" (al momento, da parte mia, il suo capolavoro più grande), "Le Iene", "The Hateful Eight" e l'episodio di "Un'abbuffata di morte" nel film "Sin City" (ancora non ho visto tutti i suoi film). Ho sempre adorato le sue tecniche di regia, i movimenti di macchina sempre più utilizzati nei suoi film, anche i suoi personaggi (Samuel L. Jackson in particolare). Poco prima dei dieci minuti di film, un 2% del mio cervello pensava "no, dai. Questo è il solito film politcally correct" (anche se non avrei mai dovuto pensarlo, visto la genalità di Tarantino), ma dopo aver visto le violenze e questa satira mordente da parte di quest'ultimo, l'ho amato sin da subito. Questo "Django" è un film pieno di scene cruente, violenza gratuita che vengono giustificati dalla sua critica sociale, ambientata naturalmente nel'800. La violenza, appunto, interpretata nel film è molto realistica: non oso immaginare quante volte sono state ripetute le scene in questione., per farle sembrare vere. In questo film ho trovato questo Calvin Candie, interpretato da un Leonardo DiCaprio aristocratico, semi-razzista, a cui piace vedere il dolore: insomma, un DiCaprio diverso dal solito riccone ubriaco Jordan Belfort di "The Wolf Of Wall Street" o Jay Gatsby del "Grande Gatsby" , oppure dal solito romatico Jack Dawson di "Titanic". Anche se i primi due esempi potevano essere simili, questo DiCaprio è più interessante del solito: ha sempre lo sguardo serio, a tratti sorridente per rappresentare la ricchezza in persona, ma comunque un personaggio che ha del suo. Vogliamo parlare del protagonista? Django interpretato da Jamie Foxx, personaggio ottimo per il suo genere. Riesce subito ad impugnare le pistole e/o i fucili che gli vengono dati, poiché esperto nel mestiere e riesce a dare occhiate da "hey, non varcare il mio territorio altrimenti ti sparo". Le espressioni facciali e le battute, soprattutto quest'ultime, sono un punto positivo di riferimento del film: ci sono spunti ironici che accompagnano il film a prendersi sul serio minuto per minuto, ed esso dura 2 ore e 42 minuti. L'attore non protagonista, il dr. Schultz, interpretato da Christoph Waltz, è un personaggio molto.. molto furbo. E' un ottimo pianificatore e sin dall'inizio del film è cazzuto, poiché si trova sempre ad affrontare azioni che mettono in mezzo armi da fuoco "bollenti" (in senso metaforico quest'ultima parola). Oltre agli innumerevoli movimenti di macchina perspicaci, questo film mette in atto vari zoom che fanno capire l'espressione emotiva del personaggio in questione. Infine vi è un Stephen, interpretato da Samuel L. Jackson, rappresentato come sottospecie di "camierere" nero stereotipato, macchietta del film, ma allo stesso tempo titolare di casa sua. Mi è parso strano vedere Jackson conciato in questo modo, anche se la sua interpretazione mi ha sorpreso. Dico che mi è parso strano, perché ho visto lo stesso Jackson che uccideva ragazzi citando frasi della Bibbia in "Pulp Fiction", o il temibile Jackson presente in "The Hateful Eight", quindi.. Mi son piaciute moltissime scene e vorrei elencarne alcune: la tortura di Broomhilda, lo sparo di Django a un uomo qualsiasi, l'incontro di Django con Broomhilda e l'uccisione di Calvin Candie. La prima rappresenta il modo in cui la povera Broomhilda, ripeto essere moglie di Django, viene brutalmente frustata dagli uomini bianchi, i quali sono accompagnati dalle frasi della Bibbia e ciò mi è parsa una critica schiacciante ai cattolici e forse anche ai religiosi, dell'epoca si intende (chi frusta uomini o donne per qualsiasi loro modo di essere o gusto al mondo d'oggi, lo ritengo un pazzo). La seconda è una scena tenerissima: Django vorrebbe non sparare ad un uomo, anche se Schultz gliel'ha ordinato. Dopo essersi reso conto di quello che sta per fare, egli spara senza pensarci, vedendo i figli dell'uomo a cui ha sparato scandalizzati. La terza scena è più divertente: essendo in un contesto serio, poiché Broomhilda non vede Django da tanto tempo oramai (e quindi la suspence si alza), ella sviene appena lo vede dinnanzi alla porta della sua stanza, con una chicca di Schultz, il quale esclama  "Cosa ci farai mai tu alle donne?". Niente, mi ha fatto morire dalle risate. Infine, la quarta scena, la più cruenta. Candie viene ucciso e il corpo gli arriva dritto al cuore: il suo movimento di caduta è realistico e da lì parte una sparatoria che dura vari minuti!

Mai visto un western drammatico così interessante, sia al punto di vista di storia, sia al punto di vista di ritmo. Per non parlare dei suoi personaggi, ben caratterizzati con una trama alla Tarantino, che riesce a prendersi sul serio anche nei momenti meno opportuni. Stupende, inoltre le musiche di Ennio Morricone. Complimenti a tutti.

10. 

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