Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Nel complesso è un buon film, ma niente di eccezionale. E' un po' troppo lungo, il legame col personaggio di Django è quasi inesistente: ci sono i razzisti del sud, ma la similitudine finisce lì. Il regista avrebbe potuto chiamare il protagonista Charlie o Joe e a nessuno sarebbe mai venuto in mente il Django originale di Corbucci. Ci sono molte scene di violenza, come è nello stile di Tarantino, anche se c'è qualcosa di falso e irreale nella sua rappresentazione: ogni colpo di pistola o di fucile fa schizzare come minimo un litro di sangue per ogni proiettile andato a segno e questo suona un po' insistito e artificioso. Lo stesso personaggio del nero bounty killer/finto negriero suona talmente falso da suscitare diverse perplessità durante la visione. Gli attori recitano in maniera dignitosa ma non eccezionale, nonostante uno degli attori abbia ricevuto l'oscar come miglior attore non protagonista. Leonardo di Caprio è abbastanza credibile anche se ha una voce da ragazzino, anche nella versione originale, che lo fa sembrare un teenager un po' invecchiato che si è incollato una barba sul mento. I dialoghi a volte sono un po' forzati e i momenti "comici" lasciano un po' il tempo che trovano. Una parte importante in cui Tarantino ha toppato è che non è riuscito a far suscitare immedesimazione nel protagonista. Il personaggio di Django Freeman l'ho trovato un po' piatto, monodimensionale e privo di particolare appeal. Spara bene ma non ha quel fascino o quel carattere che fa dire allo spettatore: vorrei essere come lui. Penso inoltre che un attore come Idris Elba, nella stessa parte, avrebbe suscitato più interesse. Django unchained appare insomma come un film tecnicamente ben fatto, dotato di mezzi, ben girato e dignitosamente recitato, ma non è certo un capolavoro. Sembra quasi un film-rivincita per neri, un western alla Spike Lee dove molte situazioni e personaggi suonano forzati e posticci, come se fosse un film a tesi, pensato a tavolino per grondare black power. Un'operazione che può avere anche un intento lodevole, per carità, ma che col personaggio di Django non c'entra nulla. Ripeto, se il regista avesse chiamato il protagonista in modo diverso, evitando questa parentela forzata col Django di Corbucci, forse l'esito dell'operazione sarebbe stato un po' migliore. Avrei preferito vedere un sequel di Django fatto da Tarantino con Franco Nero protagonista: quella si che sarebbe stato una figata.
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