Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Negli ultimi anni, il cinema horror ha sfornato film abbastanza interessanti, come ad esempio i vari Insidious, Saw eccetera. Insieme a questi film non si può non parlare di Sinister, diretto da un regista per me abbastanza controverso.
Scott Derrickson si è fatto notare con The Exorcism of Emily Rose, film di notevole successo che ha riportato nei cinema Satana e la sua (poco) allegra compagnia. Con questo film (discreto e nulla di più), Derrickson è entrato nelle grazie dei produttori Hollywoodiani, i quali gli affidano il remake di un classico della fantascienza: Ultimatum alla terra. Remake del quale è meglio non parlare.
Dopo aver fatto questa (inevitabile) premessa, passiamo al film in questione.
Inizio subito dicendo che personalmente ritengo Sinister il miglior film di Derrickson, e senza dubbio uno degli horror più affascinanti degli ultimi anni, e, insieme ai già sopracitati Insidious e "wannate" varie, questo film ha, secondo me, smosso un pò la serie B (in termini di budget).
Nonostante il budget notevolmente più basso rispetto ad altri film (un paio di milioni credo), Sinister non soffre per niente di questi limiti, al contrario penso che questo rappresenti un vantaggio per questo tipo di produzioni. Perché se un horror viene imbottito di effetti speciali, penso che il genere andrebbe a perdere tanto (parlo per me perché sono un'amante del cinema povero).
Il fatto di essere costato pochissimo dovrebbe essere d'esempio per tutti. Perché non fare un bel horror come Sinister anche qui in Italia? Invece di produrre la solita commediola con Checco Zalone (perché penso che costi come Sinister, se non di più) si potrebbe realizzare un prodotto, in un certo senso, più "cinematografico".
E' vero che la trama non è poi così complessa, a differenza della messa in scena, anzi ricorda molto la storia di uno scrittore in crisi creativa che deve passare l'inverno in un'albergo infestato.
Ma abbandonando per un attimo Kubrick e i suoi fantasmi, Sinister è un film che parte, quindi, da basi, soprattutto narrative, classiche ma prosegue sulla sua strada.
Riprendendo Shining, è vero anche che l'approfondimento del personaggio di Ethan Hawke ricorda molto quello dato a Jack Nicholson, il che conferma anche la natura metacinematografica di Sinister.
Natura metacinematografica che viene più evidentemente dimostrata con la scelta di fondere l'horror classico con il mockumentary, ma non in modo eccessivo, anzi in modo ordinato, e soprattutto con i carissimi Super 8, simbolo di un cinema puro che era e non è più.
E' anche vero che ogni tanto Derrickson si abbandona a qualche ingenuo scossone, caratteristica sempre presente in tutti i suoi film. Ma è anche vero che Derrickson non abusa di questi scossoni come ha fatto nei suoi film precedenti (e futuri).
Quindi portando il tutto ad una dimenione prettamente psicologica, il regista ci mostra benissimo il mondo dell'occulto, la paura e la follia.
Uno dei migliori film horror degli ultimi anni, uno dei più spaventosi, ma anche uno dei più ispirati, un film che dichiara totalmente il proprio amore verso il genere e lo fa ritagliandosi un piccolo posto nella sua storia.
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