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Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su 8 1/2

di steno79
10 stelle

VOTO 10/10  Una data nella storia del cinema mondiale. Film sulla crisi personale di un artista che teme di non avere più nulla da dire, e che si risolve nel trionfo di uno stile visionario e barocco che molti hanno tentato di imitare vanamente (tra i tanti film debitori di questo, ricordo Stardust Memories di Woody Allen e All That jazz di Bob Fosse). Il linguaggio del film, con l'intersecarsi di realtà, ricordo e visioni fantasmatiche, era molto innovativo per l'epoca in cui fu prodotto e conserva ancora intatto il suo fascino. Da qualsiasi lato lo si prenda (scenografie, fotografia di Gianni Di Venanzo, musiche di Nino Rota, costumi di Piero Gherardi premiati con l'Oscar) il film tocca le vette dell'arte cinematografica. Tra le tante sequenze di grande cinema, da citare almeno il ballo della Saraghina sulla spiaggia, l'harem di sole donne e il girotondo finale con tutti i personaggi. Nel film vi è il meglio della cultura del '900, forse perfino con reminiscenze dell'Ulisse di Joyce, oltre che di Bergman e Resnais, accompagnata a una totale sincerità dell'ispirazione registica, che produce un capolavoro forse ineguagliabile. Pur appartenendo a questa corrente "modernista" e innovativa del cinema degli anni'60, assieme all'Avventura di Antonioni, non è un film che si può far rientrare in un movimento cinematografico come il neorealismo o la Nouvelle Vague : Fellini è stato sempre e soltanto un innovatore di se stesso, anche nella fusione e contaminazione dei generi (in quale genere si potrebbe incasellare Otto e mezzo? Sicuramente non in uno dei generi codificati rigidamente dalla tradizione, anche se si avvicina per certi versi al dramma psicologico) . Per quanto riguarda il cast, Mastroianni è un perfetto alter ego del regista, ne riproduce efficacemente la crisi e gli slanci, i trasalimenti e le speranze, dunque fornisce un'ottima interpretazione, anche se, personalmente, non la ritengo una delle creazioni più alte dell'attore (che è al massimo del suo talento mimetico in ruoli per lui più insoliti come il barone di Divorzio all'italiana o l'omosessuale di Una giornata particolare). Claudia Cardinale ha una breve parte, che svolge in maniera corretta, ma non mi dilungherei troppo sulla sua performance; più approfonditi i ruoli di Anouk Aimee e Sandra Milo. L'attrice francese è molto brava nel ruolo di Luisa, portatrice di un'inquietudine che si ritrovava pure nella Maddalena della Dolce vita : mi sembra che tra i ruoli femminili il suo sia il più interessante, forse perfino con qualche venatura autobiografica (potrebbe essere un doppio di Giulietta Masina?) La Milo è un'attrice che non ho mai amato troppo, ma è indubbio che Fellini ha saputo trarne il meglio, un pò come il Pietrangeli di La visita, e ne ha fatto una specie di bambola in carne e ossa, l'amante che riesce a tranquillizzare Guido e a rivelargli il lato giocoso della vita. E' straordinaria l'abilità di Fellini di trarre qualcosa di originale da ogni membro dell'ampio cast : personalmente citerei almeno Mario Pisu, Barbara Steele, Rossella Falk, Guido Alberti e i genitori di Guido, Annibale Ninchi e Giuditta Rissone, tutti bravi e a modo loro memorabili nei rispettivi ruoli.

 

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