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Lawless

Regia di John Hillcoat vedi scheda film

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La recensione su Lawless

di supadany
7 stelle

Non è dalla violenza che si distingue un uomo, ma da fin dove è disposto ad arrivare

 

Lungometraggio firmato da John Hillcoat, atteso alla consacrazione (presente nel concorso ufficiale al Festival di Cannes), che presenta parecchi aspetti interessanti e che al cinema portano spesso un gran bene (a partire dal contrabbando e dall’assenza di giustizia), ma purtroppo manca il salto di qualità, quella vena autoriale che plasma gli oggetti elevando una pellicola a classico.

In un paesino sperduto in Virginia i fratelli Bondurant distillano clandestinamente alcolici, riuscendo ad evitare le faide, almeno fin quando non giunge un nuovo procuratore coadiuvato dall’agente speciale Charlie Rakes (Guy Pearce).

Come se non bastasse il più giovane Jack (Shia LaBeouf) decide di far vedere quanto vale ai più scafati fratelli Forrest (Tom Hardy) e Howard (Jason Clarke) oltre che alla ragazza che brama (Mia Wasikowska).

I rischi aumenteranno, nonostante l’aurea di immortalità che aleggia su di loro.

 

 

Sono tanti i tratti salienti del film di John Hillcoat, si respira il clima della provincia più profonda (con i suoi equilibri e le usanze), la sporcizia morale spopola, il proibizionismo non aiuta, solo i veri duri che sanno il fatto loro possono emergere (o sopravvivere se preferite).

Un film colmo di eventi che ruotano attorno ai tre fratelli Bondurant, diversi tra loro, non solo per età, il pericolo sorge di sovente, una sottile tensione è costantemente tangibile, il ritratto di una piccola comunità è efficace e sembra quasi di poter respirare l’aria del tempo e del posto, con la natura che nasconde le distillerie.

Però il processo per quanto ricco di variabili, fatica a presentare scene indimenticabili e la trama s’incanala in una scia priva di sbandamenti, ma anche povera di veri e propri colpi d’ala, di quell’estro (e personalità) che da un regista come John Hillcoat mi sarei atteso.

Insomma la storia è ispirata a personaggi realmente esistiti, ma lo stesso libro romanza e ricostruisce (interessante l’intervista al discendente Bondurant presente sul Blu-ray) per cui prendersi delle licenze non sarebbe stato di certo visto come un attentato all’integrità.

In più un attore sopraffino come Tom Hardy finisce imbrigliato nel suo personaggio, nonostante la rudezza e la nomea di indistruttibile (per cui non tutto è perduto), Jason Clarke è massiccio (ed il suo curriculum continua ad arricchirsi), Shia LaBeouf è irruento (come poi lo è nella vita reale), Guy Pearce offre una caratterizzazione feroce, mentre purtroppo Gary Oldman risulta praticamente invisibile e questo è un vero peccato (già metterlo come terzo nome sulla locandina lo trovo poco corretto).

Le donne invece sono defilate, ma hanno i loro momenti, tra una decisa Jessica Chastain (melodrammatica, una vera stella d’altri tempi) ed una giovane in fiore Mia Wasikowska (lo sguardo non inganna).

Un’opera onesta, con tante frecce al proprio arco, ma non tutte stoccate con precisione, quando sul campo ci sono gangster, proibizionismo, sbirri corrotti, anche memori di tanto cinema passato si finisce inevitabilmente con l’aspettarsi qualcosa di più.

Comunque ampiamente godibile. 

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