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Come un tuono

Regia di Derek Cianfrance vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Come un tuono

di Carlo Ceruti
8 stelle

Comincia con la storia di un motociclista sbandato (Ryan Gosling) che si mette a rapinare banche per mantenere il figlio. Sembra allora una trama vista più e più volte, ma poi il film vira improvvisamente sorprendendo lo spettatore, passando a raccontare la vicenda di un poliziotto (Bradley Cooper) che uccide il suddetto motociclista. Il poliziotto allora, diventa un eroe ed usa questa sua notorietà per denunciare i suoi colleghi corrotti e correre alla carica di procuratore, trascurando il figlio che diviene uno sbandato drogato. Quest'ultimo, fa amicizia con un ragazzo di nome Jason che è, incredibilmente, il figlio del motociclista. Jason poi s'accorgerà chi è il padre del suo amico.
Come dicevo, sembra inizialmente un film dagli ingredienti classici, ma poi vira e sbanda in tutt'altra direzione per scioccare e soprendere chi guarda (come Psyco in fondo). E quando pian piano, come in un mosaico, iniziano ad apparire evidenti le intenzioni ed il messaggio dell'autore si esce dalla sala perplessi e pieni di domande. Ci s'accorge allora che il film vale di più di quanto ci s'attendesse e che la trama odora di originalità e freschezza lontano un miglio. Ma qual'è il messaggio dell'autore? Vuole forse parlarci del relativismo del bene e del male (il rapinatore che diventa un criminale per mantenere il figlio; il poliziotto che denuncia i colleghi corrotti e corre a procuratore trascurando il figlio in difficoltà)? Oppure vuole illustrarci quanto sottili siano i fili che legano i destini e le esistenze e che per quanto noi ci sforziamo di compiere azioni di nostra propria volontà, quest'ultima è limitata, perché è condizionata da un destino che si nasconde dietro delle apparenti casualità, ma che ha uno scopo ben preciso (è attraverso una serie di casualità, che i due figli si reincontrano). Oppure ancora, come le vicende assurde dell'umanità siano destinate a ripetersi come in un infinito circolo nietzschiano (il film è intessuto di località, voci e segnali che si ripetono a distanza di anni)? Difatti il figlio del motociclista decide di seguire le orme del padre e di voler uccidere chi ha ucciso il suo genitore.
Forse sono tutte e tre le cose che ho detto o forse nessuna delle tre. Come tutti i grandi autori, il regista lascia la scelta a chi guarda.
E' il primo film di Cianfrance che vedo e sono rimasto assai sorpreso. E' incredibile la sua padronanza della macchina da presa, la sua grande capacità di dirigere gli attori, di farli parlare con gli sguardi, con gli occhi (attraverso studiati primi piani), di farli risultare incredibilmente toccanti. E soprattutto il suo modo di investire lo spettatore della bellezza e del significato del film gradualmente, mano a mano che ci s'avvicina al finale. Come un puzzle che si compone.
Se non è un capolavoro, poco ci manca.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:2 impegno:3 tensione:2

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