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Noi siamo infinito

Regia di Stephen Chbosky vedi scheda film

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La recensione su Noi siamo infinito

di Deiv90
8 stelle

Stephen Chbosky porta sullo schermo una storia tratta dal suo omonimo romanzo epistolare, dopo qualche esperienza in campo cinematografico, ma è prima di tutto uno scrittore e la cosa si evince benissimo dal modo di trattare la materia cinema e di come adattare quella scritta; il risultato è un film che ha molti lati positivi e che sorprenderà non poco il pubblico per la naturalezza e l’incredibile onestà con cui questo autore si rivolge e racconta il mondo adolescenziale.

Ambientato nei primi anni novanta, seguiamo le vicende narrate in prima persona da Charlie (anche attraverso l’uso sapiente della voce off, mutuata dalle opere più amate da Chbosky e che vengono anche citate nel film – The Great Gatsby o The Catcher in the Rye), un problematico ragazzo con un passato avvolto nella tragicità degli eventi occorsi alle persone a lui più vicine (l’amata zia Helen è morta in un incidente d’auto e il suo migliore amico si è suicidato). Charlie sta per iniziare il liceo, ma non riesce a legare con nessuno a causa della sua patologica timidezza, finché non incontra Patrick e Sam, due ragazzi all’ultimo anno che lo introducono nella loro combriccola e con cui legherà per il resto dell’anno scolastico.

The Perks of Being a Wallflower, letteralmente “Il lato positivo dell’essere timido”, è un ottimo dramma che spazia agilmente e con molta disinvoltura tra i problemi più stereotipati tra i giovani americani (il fatto di essere notati al liceo) per inserirne altri veramente toccanti e suggestivi; grazie alla splendida colonna sonora Chbosky è libero di collocare diverse scene che resteranno scolpite nella mente di chi guarda, come la corsa in macchina all’interno del tunnel con Heroes di David Bowie a tutto volume.

Ma quello che stupisce più di tutto è la straordinaria potenza e sincronia di un cast a dir poco perfetto: Logan Lerman, reduce dal disastroso The Three Musketeers, riabilita completamente se stesso nell’interpretazione misurata e insieme dirompente del suo Charlie Kelmeckis. Emma Watson non fa che confermare ulteriormente quanto di buono ci fosse in lei e si lancia definitivamente come star del panorama cinematografico americano. Infine notevole l’apporto caratteristico di Ezra Miller, già notato in We Need to Talk About Kevin.

Questo Noi siamo infinito, come sarà tradotto (anche piuttosto consonamente) dal mercato italiano, è una nuova boccata d’ossigeno per il cinema che parla degli adolescenti, finora spesso imbrigliato da banali stereotipi o digressioni fantasy ridicole e ingenue. VOTO : 8/10

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