Regia di Tim Burton vedi scheda film
Il piccolo Victor Frankenstein presenta ai propri genitori un piccolo film amatoriale di cui è protagonista il suo cane Sparky, l'unico vero amico del ragazzino solitario appassionato per la scienza. Un giorno Sparky muore investito da un'auto. Il dolore per Victor è così forte che, in seguito a un esperimento su una rana a cui ha assistito nel corso di una lezione, decide di disseppellire il cane e di tentare di riportarlo in vita. L'operazione riesce ma ora Sparky va tenuto nascosto. Si tratta di un'impresa non facile.
1984. Un ventisettenne Tim Burton, all'epoca sotto pieno controllo della Disney, dirigeva il suo "appena" terzo cortometraggio, intitolato "Frankenweenie";
2012. Un (artisticamente) maturo Tim Burton torna alle proprie origini, ripescando dalla propria gotica e geniale mente un soggetto che, molti anni prima, lo ha (in parte) reso l'Autore che tutti noi oggi conosciamo. "Frankenweenie" è una grottesca ma tenera storia d'amicizia tra un bambino e il proprio cane, Sparky. Questa seconda ed ultima (per ora) opera d'animazione "Burtoniana" può essere perfettamente accostata a "Dark Shadows": se la pellicola con protagonista Johnny Depp era un riuscito "riassunto" di tutti quei piccoli elementi visivi che vanno a comporre l'estetica "Burtoniana", "Frankenweenie" è un ancor più riuscito "riassunto" di ogni singolo tassello che, insieme, formano la base ispiratrice del regista statunitense. In poche parole, "Frankenweenie" è un gigantesco omaggio al cinema e alla letteratura horror. Di fatti, non è un caso che il bambino protagonista si chiami Victor Frankenstein e che l'intera sceneggiatura si ispiri al medesimo personaggio. Arrivati al punto finale della filmografia "Burtoniana", è ormai inutile dire che la regia e l'animazione stop-motion siano ad un livello tale che pensare di star a vedere dei pupazzi in miniatura inanimati risulta molto difficile. Il cast è composto dalle voci (in lingua originale) di Charlie Tahan (Victor Frankenstein), Winona Ryder (Elsa Van Helsing, altro omaggio alla letteratura/cinema horror), Martin Landau (Sig. Rzykruski, un personaggio creato "dall'unione" di Vincent Price, Christopher Lee e lo stesso Landau), Martin Short (Ben Frankenstein/Nassor/Sig. Bergermeister), Atticus Shaffer (Edgar 'E' Gore) e Robert Capron (Bob). Bellissima anche la colonna sonora composta dall'immancabile Danny Elfman.
Con un cupo ma favoloso e coerente bianco e nero, "Frankenweenie" rappresenta l'ennesimo vertice personale e artistico raggiunto dal più gotico genio della storia del cinema, Tim Burton.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta