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Ombre rosse

Regia di John Ford vedi scheda film

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La recensione su Ombre rosse

di passo8mmridotto
9 stelle

Il "capolavoro" di John Ford si può sintetizzare partendo dalle immagini finali del film, quando Ringo (John Wayne) - bandito suo malgrado e poi assolto dai suoi delitti - e Dallas (Claire Trevor) - prostituta incompresa ma con un cuore d'oro - espatriano in Messico, con la complicità e la benedizione dello sceriffo Wilcox.

"Si sono salvati dalle delizie della civiltà" sentenzierà il dottor Boone (Thomas Mitchell).

Rompo proditoriamente il rigore della progressione narrativa voluta da Ford, perchè in seguito nessuna situazione potrà essere modificata senza falsare le linee di elementare chiarezza che caratterizzano tutta la pellicola, nella costruzione del dramma dei singoli personaggi, che, pur essendo molto diversi tra loro, come vedremo, al momento opportuno saranno in grado di formare un gruppo compatto contro il nemico, costituito dagli indiani apaches comandati da Geronimo, maanche nei momenti drammatici che dovranno affrontare durante il lungo viaggio in diligenza da Tonto, cittadina del Texas, fino a Lordsburg.

Sulla diligenza attendono la partenza Lucy Mallory (Louise Platt), moglie in stato interessante di un ufficiale, lo sceriffo Wilcox, che sta dando la caccia al bandito Ringo, il banchiere Gatewood, il giocatore professionista Hatfield (John Carradine), un rappresentante di liquori, Peacock (Donald Meek).

Salgono a bordo una prostituta, Dallas, cacciata a furor di popolo dalle signore mogli del posto, e il dottor Boone, un medico alcolizzato , anch'egli cacciato per avere osato difendere la donna.

La diligenza, della "Overland Stage Line" (da quì il titolo originale del film, "Stagecoach), viene accompagnata sino al confine da una scorta di cavalleria, per poi proseguire sola in un territorio infestato dagli indiani.

Il viaggio procede tranquillo, e quì Ford realizza riprese affascinanti con effetti visivi straordinari, nell'attraversamento della Monument Valley. In prevalenza usa il "campolungo" per immortalare l'immensità dei paesaggi selvaggi, eccedendo forse nell'uso delle "trasparenze".

Il primo incontro è con Ringo, un vero colpo di fortuna per lo sceriffo Wilcock, che lo cattura e lo fa salire sulla diligenza, tra lo sconforto e la diffidenza dei passeggeri, mentre Dallas ha per il bandito ammirazione e rispetto: i due, entrambi messi al bando dalla società anche se per motivi diversi, solidarizzano, tra i mugugni dei loro compagni di viaggio.

Comunque, non è intendimento di Ford sentimentalizzare le coppie che inevitabilmente si sono formate con il passare del tempo nello spazio angusto della diligenza: Lucy Mallory ha le attenzioni di Hatfield, e anche il dottor Boone per forza di cose si interessa al rappresentante di liquori Peacock.

Altre riprese suggestive scandiscono la corsa dei cavalli nella prateria, e non manca un periglioso guado del fiume, prima di giungere alla stazione di posta.

Quì la signora Mallory è colta dalle doglie del parto: il dottor Boone, pur essendo visibilmente ubbriaco, avendo ingerito numerosi campioni di whisky regalatigli da Peacock, si prodiga affinchè il parto avvenga senza problemi.

La diligenza riparte, ormai i viaggiatori hanno fretta di arrivare, per ragioni diverse: il più esagitato è il banchiere Gatewood, che vigila costantemente sulla voluminosa cassetta che porta con sè.

Alla successiva stazione, trovano il villaggio in fiamme.

I viaggiatori sono sempre più agitati, e Hatfield si mostra molto premuroso con la signora Mallory.

Una amicizia piuttosto interessata accomuna il dottor Boone a Peacock.

La diligenza riparte alla volta di Lordburg, la meta è vicina. Ma in una stretta gola fra le montagne, gli apaches di Geronimo sono in agguato, e passano all'assalto della diligenza.

Anche quì Ford ci regala i suggestivi profili degli indiani, che si stagliano nell'infinito del cielo.

Lo sceriffo sale a cassetta e tiene a bada gli indiani, mentre Hatfield spara dall'interno della diligenza. I suoi primi piani rivelano i suoi occhi che brillano di una strana luce di gioia.

Anche Ringo difende accanitamente la diligenza, lo sceriffo gli ha consegnato un fucile, con il quale spara incessantemente sugli apaches.

Gli indiani sono in grande superiorità numerica, le frecce piovono da tutte le parti, e Atfield, il sudista, viene colpito a morte, sotto lo sguardo impotente della signora Mallory.

E' evidente l'intenzione di Ford  di fare del sudista l'agnello sacrificale, e l'allusione a una nuova nascita della nazione, a una unità che è stata raggiunta con il sacrificio di molti, per ricomporre quella pace fra i popoli che può far sopravvivere l' America.

Squilli di trombe precedono l'arrivo della cavalleria di Lorsburg, gli indiani si disperdono, consentendo alla diligenza di giungere finalmente alla meta.

Quì Ringo ottiene la libertà sulla parola, per sfidare i fratelli Plummer che gli hanno ucciso il fratello.

Ford rende particolarmente realistica e drammatica l'atmosfera della scena del duello: i tre avanzano sulla strada deserta, Ringo si getta a terra e spara. Il duello è infernale, poi Luke Plummer entra nel saloon ( e anche quì c'è una particolare suggestiva illuminazione degli interni).  Tutti pensano che i Plummer abbiano vinto la sfida, ma Luke si accascia sul bancone e muore.

Vendetta è fatta, per la legge del farwest ogni problema è stato risolto.

Colpo di scena: Gatewood viene arrestato, per avere rubato i depositi dei clienti della sua Banca.

La signora Mallory si ricongiunge al marito, Ringo e Dallas ottengono dallo sceriffo di poter espatriare in Messico: Ford vuole così dimostrare che anche i "cattivi" sono recuperabili, e che per i viaggiatori della diligenza tutti quegli avvenimenti costituiranno un vero e proprio rito di "purificazione".

Alcuni appunti: il film lanciò il nome di John Wayne nell' empireo dei divi.

Due Premi Oscar: Thomas Mitchell (dottor Boone) per il migliore attore non protagonista e per il migliore commento musicale.

Per la colonna sonora furono infatti usati ben diciassette motivi popolari.

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