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Il lato positivo

Regia di David O. Russell vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Il lato positivo

di GARIBALDI1975
8 stelle

 

‘Il lato positivo’ di questo film è determinato certamente dal cast di attori che hanno dato una splendida performance interpretativa e da una regia asciutta e solida che ha saputo fare bene il suo lavoro. Viceversa il racconto rimane mediocremente scontato sin dall'inizio e la sceneggiatura non 'brilla’ come dovrebbe.

 

 

                   Rimane tuttavia una commedia piacevole e che lascia riflettere per la delicatezza del tema trattato, ovvero la depressione bipolare, argomento non facile da gestire e che in fondo questo film tratta con una certa audacia e nel contempo semplicità argomentativa. È bello vedere il pathos che vivono i protagonisti nel gestire un amico/familiare affetto dalla depressione. Penso, inoltre, che se questo film ha ricevuto tanti consensi dal pubblico e dalla critica sia anche per la scelta della patologia trattata, nei tempi moderni tutti quanti abbiamo qualcuno a noi vicino affetto dalla depressione bipolare; questo penso sia stato un catalizzatore dell'attenzione e dei consensi ricevuti dal titolo.

 

 

Un cenno sulla trama … A Patrick (Bradley Cooper) è stata recentemente diagnosticata la depressione bipolare per la quale  è stato curato per otto mesi presso un ospedale psichiatrico.  Patrick si ritrova ricoverato nel nosocomio di igiene mentale a seguito di un procedimento penale che lo ha visto imputato per aggressione verso un uomo anziano, un collega della moglie, dopo che aver scoperto che quest'ultimo aveva una relazione con la sua giovane mogliettina. Uscito dall'ospedale psichiatrico, Patrick ritorna nella casa dei genitori per scoprire che suo padre, un tipo superstizioso (Robert De Niro), ha perso il lavoro e si guadagna da vivere come bookmaker abusivo accettando scommesse per le partite del football americano. Patrick benché ferito dal tradimento della moglie, rimane ancora attanagliato dai sentimenti che prova nei suoi confronti, si dispera per riconciliarsi con essa nonostante un ordine restrittivo di allontanamento a suo carico. La vita di Patrick prende una piega inaspettata quando un amico gli fa conoscere la giovane Tiffany (Jennifer Lawrence) la quale si impegna a collaborare con Patrick per far recapitare a sua moglie una lettera ma in cambio chiede a sua volta a Patrick di accompagnarla come partner in una gara di ballo.

 

 

La trama in sé non mi stuzzicava particolare interesse, mi sembrava la solita commedia americana prevedibile sin dall'inizio. L'uomo incapace o imbranato, la bella biondina, il nuovo rapporto sentimentale e poi la gara di ballo. Sembrava tutto già troppo scontato! Per quanto la trama rimane piatta e prevedibile, questo film merita un plauso particolare per le buona recitazione di tutto il cast degli attori, anche per i personaggi secondari e terziari. Ad esempio è stato bello rivedere Robert De Niro ad un livello interpretativo degno del suo calibro, benché in un ruolo secondario; purtroppo troppe volte di recente l’ho visto degradato a ruoli secondari con livelli interpretativi davvero mediocri. Invece con questo film De Niro è riuscito a dipingere un ruolo secondario con un'interpretazione molto efficace, realistica, sincera, senza sbavature né caricature. Un ruolo secondario interpretato ad alti livelli come quando fu diretto da Tarantino in ‘Jackie Brown’. Anche la ventenne vedova, Jennifer Lawrence, ha dato il meglio di sé ed infatti si è presa un meritato Oscar. Cooper con la sua faccia è riuscito bene ad interpretare il depresso.

 

 

Anche il lavoro fatto dalla regia e dalla fotografia ha fatto la differenza in questo film. Ho molto apprezzato le scene jogging e il modo delicato con cui Tiffany è riuscita ad intrufolarsi nella vita di Patrick, non c'è nessuna scena volgare e la regia è sapientemente delicata. Bellissime sono le inquadrature nella camera adibita da Tiffany a studio di danza, la fotocamera sembra danzare intorno ai personaggi, ballando con loro, riuscendo ad evitare di essere visti nel grande specchio lungo quanto la parete. Solo in un'occasione sono sicuro di aver visto il piede di un uomo del backstage, ma per il resto tutte le scene sono state ben girate.

 

 

Anche le colonne sonore scelte sono di qualità, ed è stata evitata la musica fiacca tipica della commedia romantica. Hanno funzionato bene pezzi dei Led Zeppelin,  Bob Dylan, The White Stripes e Eagles of Death Metal. Insomma musica virile.

 

 

Nel complesso ‘Il lato positivo’ (Silver Linings Playbook) non sarà ricordato come film dell'anno 2013, ma regala allo spettatore un buon esempio recitazione che si estende a tutto il cast.

 

 

La raffigurazione della malattia mentale rimane lucida e  drammatica, rappresentando più volte le dinamiche di gruppo che si creano.  Purtroppo 'Hollywood' non smette di smentirsi e ci mette il suo zampino confermando quel finale scontato, che lo spettatore presumeva sin dall'inizio dopo aver percepito la questione della gara di ballo del tipo “ballando con le stelle”. Insomma questo finale a lieto fine rimane un neo su un film che poteva risultare anche migliore e che rischia di suggerire che i problemi di depressione possono essere risolti con il ballo, un nuovo partner e con una nuova storia d'amore. La sceneggiatura in certi momenti sembra noiosa, ma tutto si salva con la buona performance del cast di attori.

 

 

Commedia da non perdere. Voto: 7,5.

 

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