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Regia di Koen Mortier
Con Titus De Voogdt, Sam Louwyck, Jan Hammenecker, François Beukelaers, Norman Baert, Wim Willaert, Gunter Lamoot, Barbara Callewaert... Vedi cast completo
Sam è un vigilante presso un centro commerciale. Una mattina, mentre si trova sul posti di lavoro, si verifica una devastante esplosione. In quel momento, insieme al locale, salta anche la coerenza dei suoi pensieri.
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Dal regista di Ex Drummer, un terribile incubo solitario. Freddamente tragico, pacatamente introspettivo, cinicamente surreale come, da qualche anno a questa parte, solo il cinema belga sa essere. Una storia di fantasmi mentali, di irrazionali sensi di colpa, del senno di poi che prolunga il rimorso, uccidendo due volte. Un attentato suicida distrugge un centro commerciale affollato di clienti.… leggi tutto
Dopo l'epilettico, nichilista, disturbante "Ex-Drummer", film difficilmente dimenticabile, uscito anche nelle nostre sale, il fiammingo Koen Mortier torna con questo nuovo lavoro di caratura decisamente superiore. Sam è un uomo di mezza età, gravato da un lutto e da una vita che non gli dà più alcuna gioia e lavora svogliatamente come guardia, all'interno di un… leggi tutto
Dopo l'epilettico, nichilista, disturbante "Ex-Drummer", film difficilmente dimenticabile, uscito anche nelle nostre sale, il fiammingo Koen Mortier torna con questo nuovo lavoro di caratura decisamente superiore. Sam è un uomo di mezza età, gravato da un lutto e da una vita che non gli dà più alcuna gioia e lavora svogliatamente come guardia, all'interno di un…
leggi tuttoDal regista di Ex Drummer, un terribile incubo solitario. Freddamente tragico, pacatamente introspettivo, cinicamente surreale come, da qualche anno a questa parte, solo il cinema belga sa essere. Una storia di fantasmi mentali, di irrazionali sensi di colpa, del senno di poi che prolunga il rimorso, uccidendo due volte. Un attentato suicida distrugge un centro commerciale affollato di clienti.…
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Commenti (1) vedi tutti
"22 mei" è un film mortifero abitato da fantasmi mentali duri a congedarsi dalla vita. Koen Mortier sceglie un registro subliminale, come se i suoi personaggi fossero affetti da sonnambulismo perenne. Come se un'esplosione servisse a procurare la morte ma anche a ridestare la mente. Un film coraggioso che però non riesce a risolversi del tutto.
commento di Peppe Comune