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Morituris

Regia di Raffaele Picchio vedi scheda film

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La recensione su Morituris

di bellahenry
7 stelle

Anno 2014 d.C. finalmente recupero questo film di cui avevo tanto sentito parlare.
l'attesa è tanta. sento parlare di violenze indicibili, di stupri, zombie gladiatori e sangue come se piovesse. un prodotto che sarà una mosca bianca nel panorama italiano, censuratissimo e contestatissimo...come perderselo?
inizia il film con i ragazzi in viaggio con uno stile del più classico road-cazzeggiaro-movie con battute, tenerezze da marpioncelli, musica e la strada che scorre (addirittura una scoreggia che stempera sempre). Arrivati al bosco un bruschissimo e ormai inatteso cambio di registro. Sono il buio, la violenza, le urla delle malcapitate a fare da padrone, ma soprattutto la cattiveria inutile, godereccia e perversa che all'improvviso si disegna sui volti dei tre ragazzi.
alla fine della violenza cala ancor di più, se è possibile, il buio ed è il tempo dei gladiatori zombie animati da un bisogno di violenza gratuita e senza limite.
direi che molte delle attese vengono rispettate ma tante di queste sono solo ipotizzate perchè il film è completamente al buio, si esatto, al buio per una scelta, condivisibile o meno, del regista di giocare a nascondino con lo spettatore. si capisce da subito la voglia di Picchio di giocare con le luci. la prima scena di interno, come tutti i futuri interni, è arancione rossa molto calda, come pure le prime scene in auto. poi passiamo ad un blu per il picnic e la violenza, fino al nero totale con l'arrivo dei gladiatori. ecco sinceramente se stilisticamente possa essere una buona trovata quella di cambiare illuminazione in base al momento narrativo trovo che non riuscire a capire cosa succeda sullo schermo sia eccessivo. Mi viene in mente quando uno dei protagonisti mette il piede su una trappola, per lunghi tratti gli attori parlano di qualcosa che noi non riusciamo a vedere nel buio e loro sì, rovinando completamente la scena.
è un buon prodotto, girato con pochi soldi ma decisamente ben spesi, con effetti speciali reali e non digitali, e due buone idee di fondo.
in particolare è la cviolenza la vera protagonista del film, sin dalle scene prima della sigla girate con una finta telecamera anni 70 e invecchiate, infatti ad un gesto atroce segue la resurrezione dei gladiatori ancor più violenti e cattivi... la cattiveria porta solo a una cattiveria ancor più violenta.
non è gran cinema ma un buon passo in avanti per noi italiani sia il regista che prova a portare del "nuovo" sia gli attori a me sconosciuti ma che mi sono piaciuti.

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