Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Ottimo film di Hitchcock, con un'originale storia d'amore. Cary Grant era semplicemente un grande, perchè interpretava alla perfezione ruoli brillanti o drammatici come questo. Qui interpreta un uomo così orgoglioso che ritiene umiliante dichiarare un amore che pure lo infiamma. Finchè non si decide a mettere la sua superbia sotto i piedi fa soffrire terribilmente lei e se stesso, con una specie di sadomasochismo sentimentale. Inquietante il ritratto degli ex gerarchi nazisti, dove l'orrore fa più impressione proprio perchè accennato e alluso. Da pelle d'oca la naturalezza con cui l'uomo e la madre decidono di far morire la donna a poco a poco. Il maestro inglese sapeva creare un'altissima tensione con niente, come inquadrando più volte le bottiglie di champagne che calano di numero durante la festa. Grande suspense anche col progressivo avvelenamento di Ingrid Bergman e con la memorabile sequenza finale. Tutt'altro che accessorio il torbido rapporto incestuoso tra il nazista e la madre: la perversione sessuale è un riflesso della diabolica malvagità di quei personaggi. Insomma, un grande film. Brian De Palma? Ma fatemi il piacere!
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