Regia di Friedrich W. Murnau vedi scheda film
Straordinario esempio di quello che noi "post-moderni", abituati ad un certo tipo di poetica dell´orrore, potremmo definire proto-horror. L´opera non e´ scritta e quindi sviluppata secondo quelli che sono i canoni di genere del sonoro: Marnau gioca con le luci e le ombre, con il chiaro e lo scuro e con la passionalita´ espressiva dei - bravissimi - protagonisti ( Max Schreck nel ruolo di Nosferatu e´veramente impressionante! ). Atipico stralcio di espressionismo, quantomeno per l´inusuale utilizzo di ambientazioni naturali e rurali. Metafore e simboli si sprecano: quando l´ombra della mano sottile, lunga e rinsecchita, del malvagio protagonista si sta avvinando al corpo dell´ultima vittima ed e´ all´altezza del cuore, la vittima stessa ha un sussulto, nonostante non vi sia ancora contatto fisico con il principe delle tenebre; ma l´ombra ( cioe´ l` entita´del conte Orlok ) ha gia´raggiunto - simbolicamente - il cuore della giovane ragazza che, per questo, si lascia andare ad una smorfia di sofferenza. Una serie di scene ormai entrate nell´immaginario collettivo e, da tempo, nella storia del cinema fanno il resto, consegnandoci quello che e´un capolavoro mondiale, capostipite di un genere nonche´ opera, tra le piu´belle di sempre.
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