La recensione su Non ti pago!

di mm40

4 stelle

Don Ferdinando ha un banco del lotto, gioca ma non vince mai. Il suo dipendente Procopio invece vince di continuo, sebbene siano piccole somme. Un giorno però azzecca una giocata da 400mila lire con i numeri datigli in sogno dal padre di don Ferdinando: per quest'ultimo è inaccettabile che il defunto genitore abbia favorito Procopio anzichè lui stesso e si rifiuta di pagare la somma.

Carlo Ludovico Bragaglia fu uno dei pochi registi a riuscire a proseguire abbastanza tranquillamente l'attività durante il fascismo e la guerra; l'unico modo per bypassare la censura di regime era naturalmente evitare qualsiasi riferimento alla realtà contemporanea, mentre per girare nel periodo bellico occorreva un cast coeso con un testo agile a mettersi in scena. Cosa meglio del teatro leggero, allora? Bragaglia nel solo 1942 diresse cinque pellicole, tutti testi teatrali traposti su pellicola - la poca a disposizione - da compagnie affiatate e di richiamo; insieme ai fratelli De Filippo (qui ci sono sia Eduardo e Filippo che Titina) in quei mesi licenziò anche Casanova farebbe così!. Il punto esclamativo finale è presente anche in Non ti pago!, tratto da una divertente commedia dello stesso Eduardo De Filippo con una sceneggiatura di Bragaglia che non si affanna più di tanto per rendere effettivamente cinematografico il testo di partenza, accontentandosi di puntare sulla verve degli attori e sulla leva comica del copione; il risultato è insomma il classico film dalla pesante impostazione teatrale, nella recitazione come nei costumi e nei movimenti (scarsi) di macchina. Fra gli altri interpreti compaiono Paolo Stoppa, Vanna Vanni, Guido De Rege e Dolores Palumbo. 4,5/10.

Chiudi

Ti è stata utile questa recensione? Utile per

1 utenti.

chiudi

Per te? Sì