Parker e' un ladro gentiluomo: tant'e' che durante il suo ultimo colpo, meticolosamente organizzato ai danni delle casse di una affollatissima fiera cittadina, architettato con perizia assieme a soci altrettanto esperti ed organizzati, il suo travestimento lo vede indossare gli appropriati ed ironici panni di un prete alla "uccelli di rovo", personaggio che gli si disegna addosso alla perfezione. Peccato che i suoi infidi soci, nel momento della fuga e poco prima di spartirsi il lauto bottino, decidano di tradirlo e di farlo fuori: scampato per un soffio all'agguato a tradimento e abbandonato per morto sul ciglio stradale, l'uomo meditera' vendetta, dietro la regia del suocero, pure lui vecchia volpe della truffa.
Torna alla regia quella vecchia volpe d'un Taylor Hackford, autore non certo di capolavori, ma di alcuni capisaldi fondamentali e a volte indimenticabili della cinematografia popolare americana anni '80 e '90 (suoi sono Ufficiale e gentiluomo, Due vite in gioco, Il sole a mezzanotte, L' ultima eclissi, da un King d'annata, o L'avvovato del diavolo, che rimise in sella un mefistofelico Pacino e lancio' la Theron).
E torna con un film tutto azione e sparatorie, tratto da un romanzo di Richard Stark, che poco si amalgama con la sua comunque versatile carriera cinematografica passata. Una regia, quella di Hackford, peraltro attenta ad orchestrare con cura scene anche complesse come quella iniziale della rapina (con movimenti di massa che sarebbero piaciuti a Michael Mann), ma che si svilisce a lungo andare al servizio di una trama che regge bene per la sua prima ora, ma si perde nel suo prosieguo in una sottostoria utile solo ad introdurci (con gran fatica, se ci vuole quasi un'ora!) quella bellezza stratosferica d'una Jennifer Lopez.
Una presenza che fa bene agli occhi certo, anche oggi che, varcati i quaranta, rappresenta ancora, fasciata in appropriati tailleur che valorizzano e rendono onore all'ormai celebratissimo posteriore, un immutato esempio di capolavoro scolpito da una madre natura davvero motivata.
La parentesi, nemmeno rosa in quanto Parker risulta gia' sentimentalmente e felicemente legato alla figlia del vecchio boss Nick Nolte (ora imbolsito a tal punto da apparire piu' largo che lungo) risulta narrativamente slegata dal contesto portante della storia, e legato ad un cavillo immobiliare troppo machiavellicamente appiccicato senza un convincente nesso logico. Quasi due film in uno che servono a destabilizzare anziche' arricchire o impreziosire una vicenda un po' qualunque del solito film d'azione medio a cui da tempo ormai ci ha abituato il volonteroso ed onesto seppur monocorde Jason Statham.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta