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R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà

Regia di Robert Schwentke vedi scheda film

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Dom Cobb

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La recensione su R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà

di Dom Cobb
3 stelle

Piu' che RIPD, basterebbe un piu' semplice RIP, ma da augurare direttamente

al film. In effetti, per usare un gioco di parole, questo film di Robert

Schwentke muore direttamente sul nascere: quando, cioe',

la trama svela tutte le sue debolezze intrinseche. Il poliziotto Ryan

Reynolds viene ucciso a tradimento, durante una retata, dal proprio
partner lavorativo Kevin Bacon; una volta morto, Reynolds si trova
catapultato in una specie di limbo dimensionale dove e' costretto a
proseguire la propria attivita' di tutore dell'ordine, ma in
questo caso alla caccia di anime morte, dannate e ancora presenti sulla
Terra sotto false sembianze. Reynolds e' costretto a fare squadra con
un veterano del mestiere: un vecchio sceriffo del far west interpretato da
Jeff Bridges. Inutile dire che, gia' dalle premesse, RIPD ricorda
maledettamente Men In Black, altro film incentrato sull'ennesima
coppia di investigatori 'fuori dall'ordinario'. Ma se il film
di Barry Sonnenfield funzionava proprio per l'alchimia tra i due
protagonisti ed il riuscito mix tra commedia e fanta-azione, qui il punto
debole e' proprio la trama risaputa e confusa; mi riferisco,
soprattutto ai Deadlocs, alle anime dannate che si nascondono tra la
gente: il film, praticamente, non spiega perche' siano anime dannate,
perche' si palesino nella loro vera fisionomia reagendo alle spezie
nei cibi (per esempio la cannella), perche' la loro vera forma sia in
realta' cosi' orrorifica come si vede nel film. Uso
l'aggettivo orrorifico non nel senso migliore del termine, ma proprio
per il fatto che i 'cattivi' - palesemente ricreati in computer
graphic - sembrino, al massimo, delle caricature dei mostri che dovrebbero
essere cacciati dai 'nostri eroi'. Brutte tutte le sequenze
d'azione, anch'esse platealmente ricreate al computer (e si vede
benissimo), dove Bridges e Reynolds inseguono questi 'mostri'
buttandosi giu' dai palazzi o schiantandosi contro le auto in corsa,
ottenendo al massimo l'effetto di palline di gomma che rimbalzano
dovunque. Anche il piano del cattivo Kevin Bacon di conquistare il mondo,
costruendo l'ennesima macchina infernale che richiami tutte le anime
dannate dall'altra dimensione, in realta' e' telefonatissimo e
gia' si sa fin dal principio che e' destinato a fallire nel gran
finale del film; finale che e' tutto fuorche' grande: anche in
questo caso i palazzi che crollano, le tempeste di fulmini, gli scagnozzi
'sovrannaturali' di Bacon e, in generale, tutti gli effetti
puzzano pesantemente di posticcio. Ovviamente, anche il look dello stesso
Bacon, che prevede lo sguardo indemoniato e la faccia piena di
'crepe', appare deludente ed in linea con il design di tutti gli
altri mostri; un cattivo - quello di Bacon - che viene battuto anche con
una relativa facilita', avendo anche degli scagnozzi che vengono
uccisi a mucchi dai due protagonisti senza essere mai veramente minacciosi
o apparentemente letali. Forse l'unica sequenza che ho trovato
riuscita e' stata quella dell'ordigno che rallenta il tempo, usato
da Bacon e soci per compiere un furto all'interno della sede del RIPD.

Jeff Bridges, Ryan Reynolds

R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà (2013): Jeff Bridges, Ryan Reynolds

Jeff Bridges e Ryan Reynolds in versione pistoleri.

Deludente anche il comparto attoriale, dove spicca di sicuro il sempre
grande Jeff Bridges che, sfruttando proprio la sua caratteristica parlata
texana, mette in scena un cowboy/sceriffo rude, chiassoso e ciarliero, a
tratti insopportabile ma, comunque, simpatico. Reynolds, invece, mette in
scena un personaggio 'etereo', senza mordente perche' privo di
vere peculiarita' che lo caratterizzino, a parte il dramma di non
poter stare piu' assieme alla moglie. Non ho mai reputato Reynolds
come un attore veramente bravo; sicuramente le sue incursioni nel genere
dei cinecomincs hanno sempre lasciato a desiderare: non si puo' non
ricordare la sua opaca partecipazione all'altrettanto opaco 'Green
Lantern', film che, tra l'altro, avrebbe dovuto solidificare la
sua carriera ed invece, dati i risultati ottenuti, l'ha parzialmente
azzoppata. Anche questo tentativo con RIPD di rilanciarsi come star
d'azione e' andato a vuoto; difatti l'attore, nel corso di
questi ultimi anni, ha partecipato soprattutto a progetti a medio budget e
di media visibilita'. Un'altra scopiazzatura, secondo me, mutuata
da Men In Black e' rappresentata dagli uffici del Dipartimento Rest In
Peace che, con il loro look freddo e asettico, mi hanno ricordato subito
la sede degli uomini in nero. A parte il fatto che qui l'uscita dal
dipartimento e' situata dentro ad un cesso di un riparatore di
videoregistratori (questa scelta proprio non l'ho capita). Cosi'

come mi e' parso 'conformista' anche il personaggio di Mary
Louise Parker, nei panni del direttore del dipartimento, all'apparenza
una burocrate fredda che, in realta' cerca di appoggiare le azioni
pericolose e sconsiderate dei due protagonisti. Anche la Parker cerca di
dare una certa' 'rotondita'' al proprio personaggio
sfruttando le sue abilita' di attrice brava e professionista. Ripeto,
Kevin Bacon e' poco sfruttato nel film, sia come minutaggio sullo
schermo che come potenzialita' del personaggio stesso; ed e' un
peccato, perche' Bacon e' un attore capace di grandi performance,
basti pensare, giusto per citare un altro villain da cinecomics, al suo
Sebastian Shaw di 'X-Men': il raffronto appare quasi impietoso.
Mal sfruttata anche l'idea degli avatar, delle false identita',
cioe', con i quali i protagonisti si presentano agli occhi dei vivi:
Bridges nei panni di una biondona e Reynolds in quelli di un cinese con
l'impermeabile. Dovrebbero dare un tocco grottesco e/divertente alla
storia, in realta' rendono certi passaggi del film quasi
involontariamente ridicoli (quando Reynold spara, per esempio, il suo
avatar cinese regge in mano una banana). Una curiosita': l'avatar
cinese di Reynolds e' interpretato dal veterano Victor Wong che, tra i
tanti ruoli, ha interpretato il cattivo Lao Pen nel 'mitico'
'Grosso Guaio a Chinatown' di Carpenter. RIPD ha usufruito di un
budget di ben 130 milioni di dollari; di sicuro non ne sono stati spesi
molti per i gia' citati effetti speciali (a parte il cachet per il
cast) e ne ha recuperati circa la meta' al botteghino mondiale (negli
USA non e' andato oltre i 36 milioni): un autentico spreco di risorse
che, tra l'altro, ha anche affossato i piani per un sequel che,
probabilmente, era gia' stato preventivato. Insomma, un probabile
franchise morto gia' al primo capitolo: una fortuna, si potrebbe dire,
se gli eventuali capitoli successivi avessero mantenuto l'infima
qualita' di questo film.

locandina

R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà (2013): locandina

Locandina originale.

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