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Battleship

Regia di Peter Berg vedi scheda film

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La recensione su Battleship

di supadany
5 stelle

Classica baracconata a stelle e strisce che attinge a piene mani da titol(on)i di successo degli ultimi 15/20 anni e mescola alieni, metallo (ma proprio tanto metallo) e il bellico, tra super effetti speciali, un pizzico di sentimentalismo ed un po’ (non abbastanza purtroppo) autoironia.

Un mix che solitamente mi fa chiudere volentieri un occhio, ma Peter Berg ricalca al meglio solo le orme peggiori di Michael Bay che a tutti gli effetti può essere preso come riferimento massimo della pellicola (il che per i più sarà già di allontamento come affermazione).

Durante una classica esercitazione militare navale degli enormi oggetti non identificati provenienti dal cielo cambiano i programmi rivelandosi fin dal principio ostili.

Si tratta di un vero e proprio inizio di invasione aliena, uno scudo limita un campo da “gioco” ridotto, al cui interno spetterà all’inaffidabile Alex Hopper (Taylor Kitsch), promosso capitano per forza maggiore, trovare un modo per fermare gli alieni.

 

 

Giocattolone poco riuscito, che ovviamente s’incanala nel più classico dei percorsi con l’irrequieto che diventa eroe tenendo alto l’onore della famiglia, persone comuni che danno il loro contributo ficcandosi dove non dovrebbero, anziani richiamati alle armi (…) ed alieni che alla resa dei conti si rivelano meno insidiosi del previsto.

L’introduzione è blanda ed i caratteri in gioco, quelli dei due fratelli (ma anche quello del capitano interpretato da Liam Neeson), non offrono molte garanzie (anche se la scena con il furto di Alex è ironica) per il proseguo, poi quando il gioco si fa duro, gli effetti speciali prendono il largo, ma molte delle tattiche intraprese (a partire dal fatto che da fuori non si muove una foglia), la scarsa intelligenza degli alieni (alla fine si fanno fregare da una nave da guerra della seconda guerra mondiale, sigh!), qualche licenza di troppo nello script ed il classico piglio tronfio ed orgoglioso tipicamente americano finiscono con l’affondare un po’ tutta l’operazione.

Anche il finale non migliora le cose, però vale la pena seguire i titoli di coda fino alla loro conclusione, perché c’è il classico regalo che diventa coi suoi due minuti una delle cose migliori del film.

Un lavoro tecnicamente anche non disprezzabile (ovviamente gli effetti speciali sono davvero “speciali”), ma troppo lacunoso e con lo sguardo teso ad imitare tante cose già viste (ad esempio c’è un corpo a corpo uomo-alieno che ricorda quello di Will Smith in “Indipendence day” che però aveva un’altra ironia sullo sfondo), con un protagonista di scarso spessore (tra questo film e “John CarterTaylor Kitsch non può essere considerato un porta fortuna) ed uno spirito revisionista poco al passo coi tempi.

Insomma, l’ho visto con tutti i buoni propositi del caso, ma mi ha lasciato freddino, certo chi cerca (solo) esplosioni ed effetti speciali è accontentato, però la sensazione di deja-vu finisce purtroppo per essere quella dominante.

Chiassoso. 

 

Peter Berg

Qualche buona idea soprattutto quando omaggia il famoso gioco che da il nome all'operazione, ma per il resto sfrutta solo in minima parte le potenzialità messe a sua disposizione (ad esempio lo humour viene cercato, ma trovato poco, sono lontani anni luce i tempi di "Cose molto cattive").

Insomma non riesce a concepire un blockbuster con qualcosa in più, anzi, se possibile, qui ne esce qualcosa in meno.

Liam Neeson

In libera uscita, ci regala il classico capitano/padre scrupoloso rigido come un palo della luce.

Poteva anche evitare, visto che il ruolo è tutto fuorchè determinante.

Alexander Skarsgård

Nei panni del fratello battecchone che si immola per la patria, si può dire che nel suo buon curriculum questa partecipazione figura tra i punti più bassi.

Scarso.

Taylor Kitsch

A lui le stimmate del protagonista a tutto campo che da ragazzino imberbe si ritrova a dover salvare il mondo.

Come protagonista si poteva pescare decisamente meglio anche se nella pochezza generale ci starebbe anche poi non così male.

Brooklyn Decker

Nella parte della bell(on)a di turno che si deve inventare avventuriera.

Sufficiente.

Rihanna

Capello corto, giubba da soldato, l'immagine c'è tutta, peccato che poi figuri come comprimaria molto presente, ma poco spremuta.

Comunque sufficiente.

Jesse Plemons

Abbastanza simpatico, poco da segnalare per il resto.

Sufficiente.

Peter MacNicol

Ruolo più che marginale.

Tadanobu Asano

Messo a fianco di Kitsch viene aiutato dal fatto che l'amico/nemico in scena non è certo brillante.

Globalmente sufficiente. 

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