La recensione su The Avengers

Name: La recensione su The Avengers
Item: The Avengers
Rating: 6
Author: Immorale

di Immorale

6 stelle

Il semidio Loki, aiutato da misteriose creature chiamati Chitauri, tenta di impossessarsi dell’immensa energia sprigionata dal “Tesseract” e di conquistare la terra. L’organizzazione spionistica “S.H.I.E.L.D.”, ma soprattutto i Vendicatori, tenteranno di fermarlo.

Nutrivo forti timori su questo incontro/scontro di supereroi cinematografici in lungo ed in largo annunciato, soprattutto nei più o meno camuffati “trailers” sulle storie “singolari” degli appartenenti alla speciale congrega (espediente smaccatamente fumettistico), con l’immancabile e “ciclopico” Samuel L. Jackson alias Nick Fury a far da petulante collante esplicativo. Il risultato di tali sforzi può tranquillamente essere annoverato tra i classici prodotti da intrattenimento di massa dell’ultimo periodo, puri e semplici giocattoloni dai quali non aspettarsi molto, se non in termini di spettacolarità spicciola e frastornante (pseudo)vitalità. Fino comunque a risultare più convincente delle diverse ramificazioni sue affluenti; tutti gli interpreti, infatti, a mio avviso incapaci di sostenere per intero, singolarmente presi, il peso di un film, risultano sufficientemente amalgamati: l’apporto di Robert Downey Jr, per esempio, di solito eccessivamente sopra le righe nelle sue performance solitarie (Iron Man 1 e 2), risulta qui particolarmente equilibrato nelle battute e affabile nelle (altrimenti stancanti) smorfie, fino a risultare simpatico. Cito lui ad esempio principalmente perché, pur non amando eccessivamente il suo istrionismo interpretativo passato, risulta il più convincente interprete principale, oscurando tutti gli altri “colleghi” ad eccezione del misurato (quando non verde) Mark Ruffalo e del febbricitante Tom Hiddleston (Loki). Ci si diverte, insomma, se si accettano le regole e ci si lascia trasportare nel marasma patriottico e nelle varie ramificazioni di una trama comunque risaputa (la sceneggiatura è stata scritta col pilota automatico) e senza sorprese, con qualche battuta azzeccata e una seconda parte vigorosa e molto movimentata a far da contraltare ad una prima eccessivamente didascalica.