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Ted

Regia di Seth MacFarlane vedi scheda film

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La recensione su Ted

di mc 5
4 stelle

Nulla di personale contro Seth MacFarlane ma mi sento nelle condizioni di chi sta per recensire una barzelletta. Non si può dire che il film sia stato sopravvalutato perchè in effetti le recensioni lo hanno trattato per lo più con cautela e distacco, ma in ogni caso trovo che se ne sia parlato fin troppo e quel che mi irrita in realtà è che (ci giurerei) un film così debole e scarsino balzerà subito in vetta al box office (la sala in cui l'ho visto era quasi piena e un pubblico di giovanissimi fanatici del cellulare alla fine ha pure applaudito!). Su un film del genere non è che ci sia granchè da dire, anche perchè se si muovono critiche allo scarso peso del contenuto, si presta subito il fianco all'accusa di snobismo. Ebbene, sfiderò questo rischio, consapevole di non essere affatto uno snob. Tutta la vicenda prende le mosse dal Natale 1985, in un quartiere alla periferia di Boston, "quando tutti i bambini si riuniscono per picchiare i bambini ebrei". Ho voluto fare questa citazione letterale giusto per dare un'idea dello stile e del linguaggio che predominano lungo tutto il film. Anzi, il linguaggio non è esattamente questo, diciamo che è un po' più "sopra le righe". Evabbè, diciamola quella parolina: "volgarità". Su questo tema si potrebbero scrivere libri (e infatti credo siano stati scritti). Il deus ex machina del film, Seth MacFarlane (qui regista, sceneggiatore e doppiatore dell'orsetto) è, come ormai sanno anche i sassi, l'autore dei Griffin e naturalmente egli in questo suo primo film porta in dote quell'umorismo volgarissimo nel quale è Maestro. Posto che non ho visto che pochi estratti della suddetta serie tv, io di questo genere di comicità non penso un gran bene. Lo trovo eccessivo e anche comodo e gratuito. Ma soprattutto ritengo che questo dilatare sempre di più i confini di questo umorismo in senso anarco demenziale favorisca il congiungersi dei due estremi di una visione del mondo progressista e di una reazionaria, e il punto d'incontro c'è chi lo chiama nichilismo. O qualunquismo? Boh. Poi c'è un altro aspetto, quello della parodìa. Quando fai la parodìa della parodìa, qualcosa comincia a scricchiolare. E infine ci sarebbe un capitolo a parte, che sintetizzerò così. Hollywood quando si prende in giro, beh, lo fa sempre pensando ai dollaroni. Lo fa non perchè dietro ci siano umoristi intelligenti o sagaci, ma solo perchè la parodìa di qualunque cosa a Hollywood significa promuovere o celebrare l'oggetto di quella stessa parodìa. Fin qui il discorso tenico-industriale. Se ci imbarchiamo poi in quello sociale e/o ideogico non ne usciamo più vivi. Trasgredire è una bella parolina ma bisogna riempirla di un significato. Ma davvero c'è qualcuno sano di mente il quale pensa che parlare di "cacca" o di "dita nel culo" (come fa allegramente MacFarlane) sia "trasgredire"? A parte il fatto poi che (Judd Apatow ce lo ha insegnato) ogni esibizione di trivialità nasconde nel doppio fondo un messaggio moralista (della serie: goditi pure le escort, le feste di addio al celibato, fatti pure di qualunque sostanza ma...alla fine l'importante è che tu torni dalla tua fidanzatina o mogliettina). E anche il nostro "Ted" non fa eccezione. Ondate di cinismo e volgarità come se piovesse ma, gratta gratta, e sotto ci trovi la solita, solitissima, melassa hollywoodiana. Che poi il film stia incassando ovunque montagne di soldi, beh, è tutt'un altro discorso, che ci porterebbe lontano. E torneremmo daccapo, e cioè: sono io che sono snob e in giro ci sono milioni di fessi? Meglio cambiare argomento, che la tentazione di rispondere affermativamente è forte. Ma torniamo alla vicenda. Il bravo bambino John Bennet riceve in regalo un orsacchiotto (Ted) il quale, a un certo punto, comincia a parlare e a muoversi come un essere umano. E qua (siamo solo ai primi minuti di proiezione) già si capisce di che pasta è fatto Seth MacFarlane. Perchè se dapprima i genitori del piccolo John strabuzzano gli occhi spaventati, il resto è tutto in discesa, nel senso che a, Boston come altrove, tutti accettano l'idea che un orso di pezza parli e straparli. E già qui si accende l'ipotetica scritta luminosa "Film Demenziale". Il problema qual è? E' che (a parte la sospensione dell'incredulità) quel che segue è TUTTO demenziale. E si confonde il "non prendere sul serio" con il "prendere in giro" (il pubblico ovviamente). E a questo punto, viste le premesse, è perfino inutile che io prosegua nel raccontare gli sviluppi, che tanto è tutta una sequela di idiozie, in un tripudio di frasi dementi e di mascalzonate tutte di un politicamente scorretto da latte alle ginocchia. Qualcuno (anzi in molti) ha scritto che saremmo di fronte alla biografia non autorizzata di Steven Spielberg. Mah. A me sembra un'idea balzana, però sarei curioso di sapere cosa ne pensa lo stesso Spielberg. Quanto alla decisione di vietare il film ai minori di 14 anni, mi trova perplesso. Cosa scandalizzerebbe un 12enne? Sentir dire (vabbè a ripetizione, ma che sarà mai) la famosa parolina con due zeta? Oppure vedere un orsacchiotto che si fa le canne? Bah. Una cosa che va assolutamente segnalata è l'enorme dispersione di battute nel trasferimento dalla versione originale a quella italiana: il film è pieno di allusioni intraducibili e riferimenti ad aspetti e costumi così tipicamente americani che noi non potremo mai coglierli. E, ancora, una insopprimibile nostalgia per gli anni 80 che emerge di continuo, a partire dalla clamorosa presenza di Sam Jones che qui esalta senza ritegno il suo celebre Flash Gordon. Ma gli special guests non si fermano a lui: sfilano anche Ted Danson, Tom Skerritt, Ryan Reynolds; Norah Jones. Su Mark Wahlberg posso solo dire che, pur apprezzandolo in generale, qui è particolarmente incolore e poco incisivo. Mila Kunis, scusate la franchezza, ma l'ho sempre trovata un'attrice pessima e anche stavolta, oltre a lanciare le sue consuete occhiatacce, offre una prova assai scarsa. E per finire, vorrei sottolineare che uno dei temi portanti di cui si dibatte lungo tutto il film è quello delle scorregge, tema che viene sviscerato sotto vari aspetti.


PS: proprio in questo istante apprendo che nello scorso weekend il film ha debuttato al secondo posto nella nostra classifica...Un popolo di scorreggioni?


Voto: 4

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