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Posti in piedi in paradiso

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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La recensione su Posti in piedi in paradiso

di Lina
7 stelle

In questo film Verdone rifà e riassume se stesso ed il proprio cinema ripetendo il solito personaggio bonaccione, ingenuo ed un po' sfigato che proprio grazie alla sua genuinità e bontà d'animo finisce inavvertitamente con il conquistare il cuore della solita giovane donna di turno (una cardiologa in questo caso interpretata molto simpaticamente da Micaela Ramazzotti) un po' imbranata e vittima della propria fragilità interiore. Nulla di nuovo, se non fosse per il fatto che questa volta Verdone adotta uno stile citazionistico (tante infatti le citazioni cinematografiche come ad esempio "Il processo" di Orson Wells e "La dolce vita" di Federico Fellini e perfino delle citazioni musicali sui "Queen" e "The Doors") ed inserisce nella trama anche il tema della crisi economica scegliendo come soggetto la difficile convivenza tra tre uomini divorziati e spiantati che loro malgrado, pur avendo abitudini di vita e caratteri completamente diversi, si ritrovano a dover dividere un appartamento. Un mezzo polpettone dunque che però, per quanto sia scontato e ricco di idee e spunti riciclati nonchè triti e ritriti, diverte riuscendo a mantenere mediamente alto il ritmo e l'attenzione dello spettatore che sappia accontentarsi e che apprezza il cinema del bravo regista romano. Diverse le gags e le scene esilaranti che si fanno ricordare (quella del viagra in primis, ma anche quella in cui il personaggio interpretato da Verdone assaggia un biscotto fatto dalla cardiologa e si rompe un dente non appena cerca di masticarlo per quant'è duro!) ed anche se non è una delle migliori opere di Verdone, lo show offerto non è affatto male e qualche risata scappa di sicuro.

I personaggi sono ben delineati, la struttura narrativa molto funzionale, umoristica ed autoironica (come accade spesso nei film di Verdone) mentre cerca di sdrammatizzare su situazioni sulle quali non ci sarebbe molto da ridere e nonostante qualche volgarità di fondo alle quali il cinema nostrano raramente rinuncia, c'è da dire che la storia non è una commedia fine a se stessa, poichè nell'offrire come di consueto un lato anche serio, riesce ad illustrare molto bene le ansie, le nevrosi, le passioni, i sogni, i sentimenti e le meschinità dei protagonisti. Peccato solo per il finale che si rivela insipido e poco concludente.

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