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Cesare deve morire

Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film

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Carloavapore

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La recensione su Cesare deve morire

di Carloavapore
10 stelle

Si puó essere poeti e si puó parlare di poesia anche a novant'anni.

Paoli e Vittorio Taviani sono poeti (della camera da presa) e parlano di poesia: dell'omonima, magnifica opera di Shakespeare (Giulio Cesare).

I fratelli Taviani mettono in scena perfettamente un'opera senza tempo, dolce e malinconica, e la ambientano nelle infelici celle di Rebibbia.

Se ció non stupisse (credo sia assurdo a questo punto, considerando che i registi sono entrambi ultrottuagenari) si pensi che il film é (quasi) interamente recitato in napoletano, romano e siciliano, oltre alle scene in italiano.

Un film in quattro lingue, tale da denunciare la separazione individuale anche psicologica che subiscono i carcerati.

Ma dinnanzi a ció detti soggetti si uniscono e mettono in scena uno dei drammi piú belli che la storia abbia conosciuto.

Il teatro cosí si pone come metafora di rendenzione, tanto da coinvolgere i novelli attori in tutti i momenti della giornata.

Il teatro diventa un nuovo percorso soprattutto spirituale che coinvolge i soggetti e li rende partecipi dell'esperienza teatrale in ogni momento della giornata.

La grandezza di un altro capolavoro dei Taviani sta nella loro grandezza autoritaria, ma autoritariamente elegante e sicura.

Cosí sono i movimenti di macchina: semplici e raffinati, classicamente nostalgici.

Non esiste il virtuosismo: quello lo lasciamo al postmoderno.

I fratelli Taviani non seguono l'onda dell'innovazione, ma alla rocca dei secoli si ancorano, perché é ció che sanno fare (far film come lo sentono dentro) e si sentono dentro di rimanere nell'elegante classicismo e nel cinema moderno.

 

La macchina é maneggiata alla perfezione.

Il montaggio é lento, poco cadenzato, che invita lo spettatore ad immergersi nelle parole, negli sguardi di chi recita.

 

Ritengo che il film sia un capolavoro perchè è una sintesi cinematografica molto eloquente, che risente anche di un non nascosto amore per il teatro.

Il comparto tecnico non necessita di descrizioni in quanto perfetto.

 

Mi riservo di invitare chi legge la recensione a guardare il film.

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