Regia di Michele Rho vedi scheda film
E' specie western apenninico, quindi decisamente originale quanto all'ambientazione. Per il resto, è un film ruvido, e rappresenta una realtà piuttosto cruda e inospitale, con solo pochi sprazzi di umanità e di calore. La società che viene rappresentata è segnata dalla violenza, dall'invidia, dalla vendetta, ed è in generale piuttosto ostile. Le isole di umanità di cui sopra sono innanzitutto il rapporto tra i due fratelli, che non smettono di volersi bene durante tutte le disavventure della vita; poi c'è l'amore del giovane con la figlia del farmacista e infine il personaggio dell'allevatore con la moglie. La vita in generale, però, è aspra con tutti, e dal film si riceve un'impressione di amarezza e durezza.
Secondo me è una pellicola riuscita a metà, che ha le caratteristiche del buon cinema ma anche un tono generale che stenta a coinvolgere e un andamento narrativo incerto. Diverse scene le ho trovate sgradevoli, per violenza e brutalità. I personaggi sono definiti quel tanto che basta, ma il padre dei ragazzi rimane una figura sbiadita e inconsistente. Tra le note positive c'è sicuramente la fotografia, che ci offre diverse splendide vedute dell'Apennino toscano, e alcuni dialoghi. Comunque è un film poco parlato, anche se con tanti rumori.
Questo è quanto; chi si aspetta un inno alla bellezza dei cavalli sui prati di montagna, e una storia di romanticismo e avventura di stampo classico cerchi altrove.
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