Regia di Ami Canaan Mann vedi scheda film
E' bene sciogliere subito i dubbi: sì, Ami segue le orme del padre. Con tutti i dovuti distinguo e precisazioni varie, ma ambienti e anime in gioco rivisitano proprio i modelli tanto cari a Mann sr., per l'occasione in veste di produttore. Texas Killing Fields ha un problema: è preparato troppo bene. Fotografia perfetta, script solido, attori giusti. Troppi vantaggi per questa esordiente che avrebbe solo bisogno di spaziare in libertà per costruirsi sul campo un proprio stile. I supporti tecnici prendono il posto di quella che dovrebbe essere sostanza vera e propria, portando la regia a ricoprire le veci di un pilota automatico. A ciò si aggiunge il debole racconto di base - rimpasto di dozzine di thriller e polizieschi medio-scarsi - che si salva grazie alle performance del cast e quei pochi frangenti riusciti da cui bisognerà ripartire nell'opera seconda. Papà Michael, pensaci tu: buon sangue non può mentire.
non entusiasmante e tantomeno originale, ma godibile se non si è di troppe pretese
Poteva andare meglio, poteva finire peggio. Un po' di tempo e almeno un paio di tentativi le vanno concessi prima di emanare sentenze definitive: ha solo cominciato a farsi le ossa.
se la cava
il migliore
ottima
parte superflua e limitata, ma lei fa del suo meglio come sempre
non male
brava
buona prova
comparsata di lusso
senza infamia e senza lode
poco spazio
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