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I più grandi di tutti

Regia di Carlo Virzì vedi scheda film

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La recensione su I più grandi di tutti

di mm40
4 stelle

Che i Pluto siano più i Malfunk (di Marco Cocci) o gli Snaporaz (di Carlo - fratello di Paolo - Virzì), poco cambia: nessuno di questi gruppetti di scarsa fama regionale negli anni '90 ebbe tanto risalto da poter essere denominati 'I più grandi di tutti', da cui il titolo di questo insipido lavoruccio. Potrebbe anzi sembrare una caricatura densa di ironia - ma non la è, figuriamoci se un prodottino di questo modesto calibro può avre pretese tanto raffinate - sulla parabola dei Litfiba, altra rockband toscana, però questa premiata da fama e vendite, costretta alla reunion più dai soldi che dall'effettiva nostalgia, proprio come accade appunto ai fantomatici Pluto. Boh. Che cambia alla fine? Nulla di nulla. E che cambia se Marco Cocci in quindici anni di attività cinematografica (da Ovosodo di Paolo - fratello di Carlo - Virzì in poi) non ha mai imparato a recitare? Nulla di nulla. E che cambia se Carlo - fratello di Paolo - Virzì si ostina a fare il regista, nonostante i risultati scarsini e nonostante abbia dimostrato finalmente di avere trovato la sua dimensione nelle colonne sonore (La prima cosa bella, gran bel lavoro il suo)? Nulla di nulla. E che cambia se nel 2012 esce un film che romanza, abbellisce e ingigantisce (nostalgia canaglia) un universo già colmo di problemi e incertezze come quello - sull'orlo del tracollo artistico e finanziario - musicale degli anni '90? Nulla di nulla. E che cambia se Claudia Pandolfi ci fa vedere che sa recitare anche in ruoli da maschiaccio, da ragazzaccia con le palle? Nulla di nulla. E che cambia se Carlo - fratello di Paolo - Virzì scrive una sceneggiatura (insieme a Francesco Lagi e Andrea Agnello) pregna di luoghi comuni e battute scontate, nella quale una band si riforma non tanto 'in missione per conto di Dio', ma per conto della smania di fare soldi facili (Italia 2012, brutto posto e momento pessimo per fare la morale a qualcuno)? Nulla di nulla. E che cambia se stasera invece di andare a vedere I più grandi di tutti (uscito in contemporanea in 130 sale!!, totalizzando nel corso della prima serata una media di dieci ingressi scarsi in ciascuna di esse) prendiamo altri impegni? 4,5/10.

Sulla trama

Nei '90 erano i Pluto, rockband italiana di discreto successo; vent'anni dopo sono quattro bolsi quarantenni, ognuno con la propria vita e i propri problemi. Un giornalista li invita a una reunion, anche per girare un documentario su di loro.

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