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Amour

Regia di Michael Haneke vedi scheda film

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La recensione su Amour

di ohdaesoo
9 stelle

Ce n'est past un amour
Ce n'est past l'amour
C'est amour
Seulement

Perchè tanti hanno provato a raccontare un amore, nel suo senso particolare
Perchè tanti hanno provato a spiegare l'amore, nel suo senso universale
Nessun articolo adesso, semplicemente amore, qualcosa di grande e di indefinito, qualcosa di superiore a noi, qualcosa che non si può ridurre alla definizione.

E scorre l'acqua mentre tu hai smesso di farlo, scorre l'acqua mentre tu non scorri più.
E poi non la sento più, sei tornata finalmente.
Ma si dice che ogni fine abbia un inizio e l'inizio di questa fine ha il rumore dell'acqua che scorre.
E il sapore di un uovo alla coque.

Ma anche ogni nuovo inizio parte sempre da una fine.
E questo nuovo inizio ha anch'esso il rumore dell'acqua del rubinetto che scorre.
E in cui tu lavi i piatti.
E adesso usciamo insieme.

Il paradosso è che il regista più glaciale del pianeta ha provato a raccontare il fuoco più grande.
Il regista della violenza dall'aria rarefatta prova a raccontare l'amore rarefatto, quello essenziale.
Quello dei piccoli gesti e delle piccole parole, quello che non si dichiara ma si prova, quello che non urla, non si manifesta ma si percepisce.
Glaciali inquadrature fisse che dentro hanno vecchie persone, vecchi discorsi, stanche situazioni che sembrano essere pendant con quelle inquadrature. Loro non si muovono, noi non ci muoviamo.
Still life.
Non c'è apparentemente vitalità dentro a quelle inquadrature perchè forse la vitalità è proprio quella cosa che decade all'inizio della fine.
E dentro quelle inquadrature fisse vive quel Jeans Louis Trintignant che 50 anni prima affrontò un fatale sorpasso.
E quella Emmanuelle Riva che 50 anni prima si innamorò di un architetto giapponese.
E adesso sono uno lì davanti all'altra, là dentro, in quei quadri cinematografici fermi e immobili.
Amour è un lento e allo stesso tempo inarrestabile viaggio di accompagnamento verso la fine.
Il racconto di un lento ma inarrestabile decadimento.
Cade la prima foglia, cade la seconda, cade la terza.
Amour è dire che è stato bello vivere così a lungo sfogliando l'album dei ricordi.
Amour è una mano che non suona un pianoforte mentre la musica suona altrove.
Amour è una gamba paralizzata, una mano paralizzata, 1000 rughe su un volto e un corpo che come un campanello ci avverte di qualcosa.
Ma è anche un'altra mano che ancora stringe la tua e ti racconta qualcosa.
Poi arriva Haneke e per una volta quel gesto estremo di violenza inaspettata ha una valenza diversa.
Stavolta quel gesto la spiegazione ce l'ha.
E la spiegazione è in quel qualcosa di grande ed indefinito che è stato là per tutti quegli anni.
In teoria perdere e ritrovare sono due cose che possono stare, sempre che tutto vada bene, solo una di seguito all'altra.
Ma a volte, questa volta, possono esistere contemporaneamente.
Perchè in quei tuoi occhi ormai persi io ritrovo me stesso.
E ora ascolta l'orologio della vita che si allontana.
tic tac
tic tac
tic tac
tic tac
tic tac
tic tac
tic tac
tic tac 
tic tac

Sono ancora qua ed esco con te adesso.
E ricordiamoci di quando quella volta mi affacciai per vederti o di quando tu stavi lì ferma sulla porta con quel kimono.

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