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Dark Shadows

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Dark Shadows

di AlbertoBellini
9 stelle

 

Nell'anno 1752, Joshua e Naomi Collins, insieme al loro giovane figlio Barnabas, salpano dall'Inghilterra per cominciare una nuova vita in America. Ma anche un oceano non basta per sfuggire alla misteriosa maledizione che affligge la famiglia. Due decenni passano e Barnabas è un ricco potente e un esperto playboy, finché non commette il terribile errore di spezzare il cuore di Angelique Brouchard, una strega. Angelique lo condanna a un destino peggiore della morte, trasformandolo in vampiro e seppellendolo vivo. Due secoli più tardi, Barnabas viene liberato involontariamente dalla sua tomba ed emerge nel diversissimo mondo del 1972. 

 

"Si dice che il sangue sia più denso dell'acqua. È quello che ci definisce, ci lega, ci maledice. Per alcuni il sangue significa una vita di ricchezza e privilegi. Per altri una vita da servitù."

 

Basandosi su una sceneggiatura scritta da Seth Grahame-Smith, a sua volta basata sulla soap-opera omonima degli anni '60, Tim Burton dirige "Dark Shadows", il perfetto "riassunto" della sua intera carriera. Come per il precedente "Alice in Wonderland", anche "Dark Shadows" ha diviso pubblico e critica in due grandi gruppi: coloro che lo "distruggono" senza pietà e coloro che, in tutti i modi possibili, cercano di difenderlo. Facendo parte di questi ultimi, considero "Dark Shadows" un'opera grandiosa, sia visivamente che "interiormente". Di fatti, come ho scritto poche righe fa, la quindicesima opera del regista statunitense racchiude ogni elemento caratteristico dell'universo "Burtoniano", da "Beetlejuice" a "Sweeney Todd", da "Mars Attacks!" a "Charlie and the Chocolate Factory", comprese le pellicole in animazione stop-motion. Altro elemento già "vissuto" in passato e che ritorna in "Dark Shadows" è la riflessione sulla condanna dei "diversi", una maledizione che affligge Barnabas e la propria famiglia come ha afflito Edward in "Edward Scissorhands". L'ambientazione, le scenografie e la colonna sonora composta da Danny Elfman, tipiche degli anni '70 si "sposano" alla perfezione con lo spirito dark di Tim Burton, che riconferma (per l'ennesima volta) la sua maestria artistica dietro la macchina da presa. Il "corposo" e grandioso cast, composto da Johnny Depp (Barnabas), Michelle Pfeiffer (Elizabeth), Eva Green (Angelique), Bella Heathcote (Victoria), Helena Bonham Carter (Julia), Chloë Grace Moretz (Carolyn) e Jackie Earle Haley (Willie), rende l'intera pellicola ancor più malinconica, gotica e romantica (grazie sopratutto al lato femminile del cast). Magnifici i "camei" di Christopher Lee (Bill) e Alice Cooper nel ruolo di sè stesso.

Questo è "Dark Shadows", un ottimo film d'intrattenimento "autoriale" che non abbassa assolutamente l'alto livello di una filmografia come quella di Tim Burton. È chiaro, se vi aspettate un capolavoro cinematografico alla pari di "Ed Wood", o filosofico come "Big Fish", rimarrete (ahimè) delusi.

 

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