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Hunger Games

Regia di Gary Ross vedi scheda film

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La recensione su Hunger Games

di luthien80
6 stelle

La fantascienza distopica incentrata sulla progressiva disumanità del mondo futuro di solito lascia un margine, più o meno esiguo, di scampo. C'era quasi sempre un posto "altrove" in cui rifugiarsi, in cui compassione etica libertà e morale possono ancora avere un senso.
Nel 2011 Never let me go ha negato ai tre protagonisti la speranza. Capolavoro sci-fi "vintage" di rara intensità privo di effetti speciali digitali, ha mostrato con una messa in scena "povera", semplice e intimista una realtà alternativa in cui non c'è "grazia" nè salvezza alcuna, neanche oltre il campo cinto dal filo spinato: perchè l'intero pianeta, l'intero sistema è un immenso lager senza sbarre.
Hunger Games prende avvio da premesse simili: Panem è un continente-prigione sigillato dal brutale chiavistello della dittatura. Ancora una volta l'immagine (quasi) senza speranza di un futuro disumano e agghiacciante. Un futuro avveniristico e insieme decadente, che fonde insieme la contemporanea ossessione per i reality show, il mito greco di Teseo e il motto imperiale romano "panem et circenses".
Premesse interessanti... seguite però da uno sviluppo poco incisivo che quasi nulla di nuovo aggiunge al tema.
Ciò che manca è un "tratto distintivo", un elemento forte che riempia : manca il cuore pulsante, ciò che rende un film unico anche se imperfetto. Il melò era il propellente che muoveva  Non lasciarmi. Il carisma ipnotico di Jennifer Lawrence è tutto ciò che resta di Hunger Games (oltre alla validità del messaggio anti-reality show/violenza/oppressione totalitaria).
Nessuna traccia di visionarietà, respiro epico, senso del tragico (le scene delle morti più o meno efferate dei tributi feriscono ma non lacerano), passione, rabbia. La neutralità dell'impronta svilisce e sbiadisce la messa in scena, creando un film-paradosso in cui si parla principalmente di spettacolarizzazione della violenza e del massacro senza però mai mostrarla veramente. Nei momenti di tensione la telecamera sfuma e si ritrae e non per senso del pudore, ma perchè semplicemente manca di nerbo. Un film che parla di spettacolo senza essere "spettacolare" (e per spettacolare non si intende dominio di CGI ma il significato letterale: qualcosa "capace di avvincere il pubblico"). Chissà che cosa avrebbe potuto realizzare e mostrarci un regista-autore di più forte personalità e peso specifico cinematografico.

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