Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Tanto mestiere per cavarsela, per tirare fuori due risate striminzite da una commediola imbastita alla bell'e meglio con toni perennemente bassi (già dalla giallognola, ma non disprezzabile, fotografia di Federico Masiero), quasi nessuna volgarità o situazione problematica, destinata evidentemente al pubblico più vasto e meno pretenzioso possibile. Bravi gli interpreti e solido il regista nel mantenere vivace la narrazione, d'altronde punteggiata di gag (per quanto non sempre riuscitissime o granchè originali): a un prodotto con tanto basse ambizioni non si può d'altronde chiedere di più. Fabio De Luigi, Antonio Catania, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore non hanno certo bisogno di conferme; idem dicasi purtroppo in senso negativo anche per Alessandro Siani, l'insopportabile scimmiottatore di Troisi. In particine ben elaborate compaiono inoltre Andrea Mingardi e Arisa, protagonisti per l'occasione di un bel duetto canoro sulle note di Ma l'amore no; non male anche la colonna sonora jazzata di Pivio & Aldo De Scalzi. Siamo a metà strada fra un Ti presento i miei (Jay Roach, 2000) riveduto e corretto per famiglie e una serie tv all'italiana, cioè povera di mezzi e tutta battute facilotte; in effetti l'idea centrale della sceneggiatura di Genovesi e De Luigi risiede in una sitcom britannica. 4/10.
Paolo e Margherita formano una coppia felice, tanto che stanno per sposarsi. Manca solo una settimana e fervono i preparativi; ma Paolo, eterno fanciullo e inguaribile pasticcione, in questi sette giorni riesce involontariamente a combinare davvero di tutto, inimicandosi i già ostici genitori di Margherita.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta