Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Immensa riflessione sulla società contemporanea, dove la vita virtuale è preminente (i computer, gli auricolari, i cellulari) e dove ogni contatto con il mondo esterno diviene una convergenza su "l’altra" parte del reale. Il virtuale, insomma, riduce il nostro contatto con il reale a un’incomprensione continua (tendiamo a non comprendere più quando "tutto" è reale e quando "tutto" è virtuale). Straordinaria, è poi, la figura di Packer, uno che – e viene in mente L’Anti-Edipo di Deleuze-Guattari – è Es: respira, scalda, mangia, caca (sostituire con piscia), fotte. Nell’era post-organica (più o meno quella in cui stiamo vivendo) egli è ciò che rappresenta magnificamente il passaggio definitivo dall’avere una sorta di "Es" ad essere macchina-organo. In realtà siamo tutti macchine e non lo sappiamo ancora.
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