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Warrior

Regia di Gavin O'Connor vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Warrior

di Paul Hackett
4 stelle

Brendan Conlon, padre di famiglia e insegnante di fisica con un passato da lottatore, è costretto a riprendere l'attività agonistica di MMA (arti marziali miste, in buona sostanza ci si riempie di mazzate senza tanti convenevoli) per salvare la propria casa gravata da ipoteche. Grazie alla sua tenacia e alle sue doti da incassatore, unite ad una certa furbizia tattica, l'uomo riuscirà ad accedere al famoso torneo "Sparta", dal ricchissimo premio finale, al quale parteciperà anche il fratello Tommy, implacabile massacratore, ex-marine ed eroe di guerra ma tormentato dall'onta di una diserzione e da vecchi e insopprimibili rancori nei confronti di Brendan. Entrambi i fratelli, peraltro, hanno un pessimo rapporto con il padre ex-alcoolista, i cui tentativi di riavvicinarsi ai figli vengono costantemente respinti con durezza al mittente. "Sparta" sarà l'occasione per i tre di ricomporre i loro dissapori o la loro famiglia si sfascerà definitivamente? Su "Warrior" leggo una serie infinita di giudizi entusiastici e resto francamente strabiliato. A me è sembrato un film di indiscutibile mediocrità: personaggi tagliati con l'accetta, una sceneggiatura-barzelletta tronfia, machista e piena di assurdità e incongruenze assortite (non me ne intendo, ma come diavolo si farà a disertare dalla guerra in Iraq? Si va via in corriera? In autostop? Boh... mi sembra improbabile la cosa... e poi, vi pare possibile che la polizia militare attenda la fine di un torneo di arti marziali per arrestare un disertore? Lasciamo perdere), dialoghi imbarazzanti, situazioni ben oltre la soglia del ridicolo involontario, con l'apice comico probabilmente raggiunto dall'apparizione del campione russo Koba (goffamente interpretato dall'americanissimo Kurt Angle, già olimpionico USA di lotta libera e successivamente titolare di una farsesca carriera di wrestler nelle principali federazioni di questo pseudo-sport), in preclaro stile "Ivan Drago", circondato da bandiere sovietiche e da falci e martelli con almeno trent'anni di ritardo (presto... qualcuno avverta il regista e sceneggiatore Gavin O'Connor della caduta del Muro di Berlino). La pellicola non mi ha nemmeno convinto da un punto di vista meramente estetico e formale: spesso incomprensibile il taglio delle inquadrature e francamente fastidiosa la perenne presenza di elementi sfocati in primissimo piano, quasi sempre a pregiudicare la visione chiara delle scene di combattimento (le quali, peraltro, sono anche abbastanza rare e poco coinvolgenti). Alla fine riesco solo a salvare l'intensa prova di Tom Hardy e qualche fuggevole momento del vecchio leone Nick Nolte: il resto, per quanto mi riguarda e con buona pace dei tanti estimatori di "Warrior", proprio non funziona: voto mediocre.

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