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Alps

Regia di Giorgos Lanthimos vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Alps

di mck
8 stelle

Attimi della loro vita segreta insieme gli esplosero come stelle nella memoria. Una busta colore eliotropio stava accanto alla sua tazza della colazione e lui la carezzava con la mano. Gli uccelli cinguettavano nell'edera e la trama piena di sole della tenda mandava riflessi lungo il pavimento: non riusciva a mangiare dalla felicità. Erano in piedi sulla banchina affollata e lui le metteva un biglietto nel palmo caldo del guanto. Era in piedi con lei nel freddo, guardando attraverso la grata di una finestra un uomo che faceva bottiglie in una fornace ruggente. Era molto freddo. Il viso di lei, fragrante nell'aria fredda, era molto vicino al suo e improvvisamente lui gridò all'uomo alla fornace : «È caldo il fuoco, signore?». Ma l'uomo non poteva udire per via del rumore della fornace. Tanto meglio. Avrebbe potuto rispondere sgarbatamente.

 

James Joyce, da “i Morti” (1907), in “Gente di Dublino”, (1904-1906) 1914

 

ALPEIS ONLUS.

 

Il Catalogo dei Morenti, ovvero :

Yorgos Lanthimos vota Lista Tsipras

( così come Joe Dante concedeva il diritto di voto agli zombie ritornanti apposta dal fronte collinare dei giardini di pietra ( Guerra Civile, WWI e WWII, VietNam, Iraq e Afghanistan ) per votare Democratico ).

 

CONFORTORIO.

 

– Lombardia :

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-09/racket-pompe-funebri-ospedali-121825.shtml?uuid=AYB2zNFC

 

Per le prime quattro visite non dovrete pagare “.

 

– Sicilia :

http://sosracketusurablog.wordpress.com/2012/01/30/scoperto-il-racket-delle-pompe-funebri-negli-ospedali-di-trapani-salemi-castelvetrano-mazara-del-vallo-palermo-partinico/

 

Les Revenants : i Carmina Burana per ora vanno bene, non siamo ancora “Pronti per il Pop”.

 

– Piemonte :

http://www.lastampa.it/2013/10/22/cronaca/le-onoranze-funebri-restano-fuori-dagli-ospedali-viZ5lAe3Ep8msgMfHWhe6O/pagina.html

 

-- Grecia :

o dell'averci le Alpi in casa propria e non considerarle per il giusto valore, non dar loro la corretta importanza.

 

Nota Bene : le ''motivazioni'' riguardo alla scelta del nome del gruppo che il capo degli Alpeis espone agli altri componenti la squadra sono per metà intelligenti e per metà idiote ( e il film di Lanthimos è un intero trattato sul Dumb ) : dice testualmente :

" Dopo averci pensato a lungo, ho scelto 'Alpi'. Per due ragioni. La prima è che non rivela in alcun modo cosa facciamo. La seconda è che è puramente simbolico. Le Alpi non possono essere sostituite da nessun'altra montagna ma possono invece sostituire qualsiasi altra montagna. Qualsiasi altra sarebbe più ''piccola'' e meno eccezionale...quindi : un brutto surrogato. A chi darebbe fastidio vedere al posto dell'Ararat o del McKinley una delle Alpi ? ".

A me, per esempio. E : ma v'a cagare, va'.

Perché la Alpi sono belle al loro posto, così come le persone reali che gli Alpeis sostituiscono sono insostituibili, e la facilitazione all'addio per chi rimane orfano non è altro che un surrogato ancor più bugiard(in)o di un qualsiasi psicofarmaco.

Loro sì - gli Alpeis - nient'altro sono che un surrogato.

Le Montagne Rocciose, le Ande, le Alpi, gli Appennini, il Kilimangiaro, il Monte Fuji, l'Himalaya : stanno bene dove stanno. Sono quello che sono ( per il Lavoro della Natura e quello dell'Uomo sul Paesaggio e la sua Funzione ) perché lì sono.

 

 

ANALGESICI MORALI

 

Presto un'ombra...

Mimetismo, Parassitismo, Simbiosi.

Rimangono una spazzola e una molletta per capelli; un mazzo di chiavi, staziona in sopravanzo.

Non resta che Fare il Calco alle Spoglie Mortali, e compilare riempiendolo per quel poco che occorre un Foglio Excel Mentale con tanti ''like'' : gli/le piace-va...

 

A chiunque può esser capitato di avere a che fare con i propinatori di bare, pullulanti gli ospedali fuor le stanze appena abbandonate, le camere mortuarie e persino le cappelle : gli Alpeis di Y. Lanthimos vanno oltre...e in direzione inversa : invece di rendere più veloce e facile e semplice e asettico l'addio ne prolungano-promulgano l'accettazione, la rendono tale : i loro clienti non vogliono Dimenticare, ma nemmeno vogliono mettere in atto lo sforzo di Ricordare.

Come i monaci che vanno a coricarsi ogni notte nelle loro bare per ricordarsi della fine ultima che li attende citati da James Joyce ne “i Morti” in “Gente di Dublino”.

 

Il risvolto Haneke della Lacuna di Charlie Kaufman e Michel Gondry : reinventarsi un lavoro, tra la Sindrome di Cotard e quella di Capgras :

l'una è una sindrome psichiatrica caratterizzata dalla convinzione illusoria di essere "morti", data dal fatto che niente, nell'esperienza quotidiana, riesce più ad avere una qualche rilevanza emotiva per la persona che ne è affetta, e la naturale insorgente unica spiegazione razionale che se ne può trarre è quella di essere, in qualche modo, per l'appunto, morti,

mentre l'altra consiste nel riconoscere le persone amate come degli impostori : i tratti fisici, somatici, vocali, caratteriali e comportamentali indicano che quelle che si hanno di fronte sono veramente i nostri amici, parenti e cari amati ma noi sappiamo che non è così, che in realtà loro sono dei sosia estranei mentitori.

 

Cotard e Capgras : “ Synecdoche, New York “ - Charlie Kaufman ('08).

Cotard : “Hannibal” - Bryan Fuller ('13).

Capgras : “ the Echo Maker “ - Richard Powers ('06).

 

Due anni e mezzo fa, scrivendo di la Soufrière – in Attesa di una Catastrofe Inevitabile di Werner Herzog esordii così, con un periodo un poco meccanico --[ ma, attenzione, il Lavoro degli Alpeis è prettamente Meccanico : la Meccanica della Memoria, della Mimesi ( non per forza anzi assai poco spesso attuata fisiognomicamente ) e della Mimica ]--, questo: “---in Attesa--- Quindi proprio come il lavoro dell'attore, in progresso, con un copione fornito giorno per giorno, ora per ora, attimo per attimo, e/o con un copione non ancora scritto - dal destino ... di tutti “.

 

 

Questo fanno gli Alpeis, attendono, mentre vivono e lavorano e amano.

E s'impegnano s'un copione unico-ultimo, veramente e realmente bigger-larger than life.

Fino ad arrivare a mentire...per avere una parte, un ruolo ( uno stipendio, un salario, una busta paga ).

Ricordarsi – in ciò - di Kinetta, sua opera prima del 2005 ( o "Peeping Tom" di M.Powell, "Tesis" di A.Amenabar, "Crash" di D.Cronenberg (J.Ballard), Snake Eyes-Femme Fatale-Black Dahlia-Redacted di Brian DePalma...), e della sua Mostra ( all'OverLook Hotel : affacciato sul Mar Egeo e non sulle Montagne Rocciose ) delle Atrocità.

E, spingendosi troppo oltre, si potrebbe ripensare a “the Red Shoes” di Powell-Pressburger ( morire sul palco ), “la Chambre Verte” di F.Truffaut, “Blue Velvet” di D.Lynch ( chi (Lost HighWay) interpreta chi (Mullholland Drive) ), e “Black Swan” ( rivalità ) di D.Aronofsky.

 

Alpeis non è ( solo, pur essendolo ) un film sulla Crisi Economica di Oggi, è un film sulla Crisi Esistenziale di Sempre.

Così come Kynodontas - sua opera seconda del 2009 - non è ( solo ) un film sul Sistema Grecia infettata ancora oggi dal latente puzzo miasmatico risalente ai tempi ( l'altro ieri ) dei Colonnelli : i Rapporti di Forza in Kynodontas hanno una propria loro eco in Alpeis, vedi per esempio la scena della cacciata brutale della Dipendente-Infermiera-Monte Rosa da parte del Capo-Paramedico-Monte Bianco.

 

Ma soprattutto in Kynodontas vi è una fuga verso un Reale Esterno ( la Comunità, la Società, la Civiltà ) da un Interno Fittizio, mentre inversamente in Alpeis c'è la fuga da una Verità Esterna ( la Morte ) verso una Finzione Posticcia ( il Teatro di Marionette della Chambre Verte ).

 

Rispetto a Kinetta e Kynodontas, Alpeis - il terzo lungometraggio del regista - ...Allarga il Set, ne Trasporta i Confini oltre i diorama da home-movie e da backyard delle due opere precedenti, irrompendo nel ''nostro'' mondo : non più ''dietro le quinte'' o ''oltre la siepe'', ma – attraverso ogni specchio-finestra-riflesso-vetro-speculo immaginabile – in grembo al nostro ''paradise''...oops (Hope), volevo dire : ''heaven''.

 

Un'opera gemella ( ma etero-zigote, e specularmente divergente ) potrebbe essere “ lo Zio Boonmee che si Ricorda le Vite Precedenti “ ( o anche la scena nella stanza affacciata sul fiume verso il Laos tra (nonna-)madre e (madre-)figlia di “ Mekong Hotel “ ) di Apichatpong Weerasethakul ( beneamato copia-incolla, per i nomi d'altre latitudini e longitudini : copia-incolla che del resto è il Fondamento del Mestiere degli Alpeis : oltre al DNA, alla Maschera-Interpretazione, all'Età e alla Somiglianza Fisica ( e come in ogni discorso sulla vita e la morte, l'Età gioca un suo ruolo, che la Maschera non può dissimulare ) : attori preferiti e cantanti preferiti : icone pop che ci mangiano la personalità, sostituendosi ad essa ).

Un'altra : “la Stanza del Figlio”.

 

 

Il film ( il cinema ) di Lanthimos è un'esegesi dei Rapporti di Forza che si instaurano tra le persone : da questo PdV, oltre la ''trama'', è ''assimilabile'' all'opera di Carlos Reygadas [ il Bisogno in “Japón”, l'Indifferenza-con-Conseguenze di “Batalla en el Cielo”, la falsa magia ( il gioco di prestigio a cui ci abbandoniamo ) del miracolo di resurrezione ( Bergman, Dreyer, Tarkovskij ) in “Stellet Licht”, le Classi Sociali in “Post Tenebras Lux” ], Ulrich Seidl (Canicola), il già citato M.Haneke, e in parte Béla Tarr e Bruno Dumont.

E tra il Paramedico-Monte Bianco, l'Infermiera-Monte Rosa, l'Allenatore-Cervino e la Ginnasta-Dolomia, è il personaggio interpretato da Aggeliki Papoulia ( già in Kynodontas e nel cast del prossimo fantascientifico “the Lobster” ), l'Infermiera ( il suo vero lavoro, il suo secondo lavoro, la sua vera famiglia, le sue altre famiglie ), a racchiudere in sé quest'eterogenesi dei fini : oltre i generi sessuali, le età, le classi sociali, gli affetti, i bisogni, i rapporti di causa-effetto : è la Natura che ci guida, epigeneticamente :

un Sistema Complesso quale è un Essere Umano può anche Modificarsi ( in meglio ), Osservandosi, e non tanto Adattarsi al proprio Ambiente che cambia e muta ma quasi sempre sopravvivergli Modificandolo, Osservandolo, ma sarà sempre pre-condizionato ed in balìa della Natura : nemmeno la ''trascendenza'' potrà risolverne la Trama : l'impossibilità di un Controllo Totale sul Proprio Destino.

Un'istantanea del percorso di progresso della civiltà in loop...ché si sopravvive a tutto, nonostante tutto, fino a quando...

 

E ancora su questo personaggio :

Suo padre è suo padre ( attore involontario ) ?

A tal proposito, un nonnulla : l'applicazione del collirio è sempre inquadrata fuori campo o sfumata, di spalle o attraverso la traslucenza colorata di un riflesso s'un vetro.

E ancora : un Alpeis è un Alpeis è un / per un altro Alpeis ?

 

Se Galileo ( e tanti prima di lui : Tolomeo, Ipazia, Copernico, Keplero...) ci ha spazzati via dal Centro dell'Universo prima e dal Centro del Sistema Solare poi, se Darwin ci ha scaraventati giù dalla Scala Evolutiva e ci ha messo al pari di una Banana e un Bonobo ( e talvolta pure un poco più in basso ), se Freud ci ha levati addirittura dal Centro di Noi Stessi scindendo Sé-Io-Es, ecco che, con le dovute proporzioni, Lanthimos ci disappropria di quel vuoto che ci spezza il cuore e ci spazza i giorni, da sempre, riempiendolo di Brad Pitt, Jonny Depp, Jude Law, Robert Redford, Bruce/Brandon Lee, Harry Belafonte, Elvis Presley, Prince-Michael Jackson-e

the Artist Formerly Known as Prince.

 

Una filodrammatica dopolavorista che predispone gli oggetti di scena ( l'insulsa stolida imitazione ) per un piccolo climax quotidiano di sopravvivenza...

I ''pazienti'', per prima cosa, devono accogliere in sé la follia ( mitigata dall'ottundimento provocato dal dolore della loro perdita recente ) dell'impresa. Quando non l'accetteranno più, riceveranno in cambio la Presenza del Vuoto dei loro cari.

 

Una bella definizione del Cinema di Y. Lanthimos si trova nel brevissimo saggio dedicato al regista greco da Michele Sardone contenuto nel bellissimo libretto a cura di Luigi Abiusi “ il Cinema in cui Nuoto è una Febbre “, pubblicato da Caratteri Mobili – Uzak nel 2012 : “Governare la Morte”.

 

Nello specifico per Alpeis si potrebbe andare un poco oltre e implementare la definizione con un motto più casalingo : Rigovernare la Morte.

 

 

Salvo poi lasciarsi sorprendere dal Bisogno di Vita : il finale è la parte più ''debole'', forse [ il catartico-pleonastico-retorico ma altrettanto potente ''sfondamento (letterale) della quarta parete" - ancora : una finestra, uno specchio, un passaggio/barriera ], ma di una debolezza sana [ in pochi minuti si passa da “There Will Be Blood” ( clavette/birilli ) a “Polisse” ( un presagio non reificato ), dall'esalogia Romeriana ( l'Infermiera-Monte Rosa rimasta a deambulare spostando il peso del proprio corpo da una gamb'all'altra come uno Zombie di fronte alla saracinesca abbassata ) al “sono guarito” e “non ho più paura” di Alex-Joker ] : ché intanto lo si sa già : la Morte è la parte più debole della Vita.

 

E comunque, morire è veramente una cosa da immaturi.

Come il Pop.

 

 

...i Soppiantat(t)ori... 

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