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War Horse

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su War Horse

di luca826
6 stelle

Premessa: ho sempre trascurato questo film, ma ora (Gennaio 2016) in pieno interesse ossessivo per la Prima Guerra Mondiale, mi sembrava un titolo da guardare e dunque... Con ordine:

 

- Dal punto di vista bellico/cinematografico mi aspettavo da Spielberg un impatto alla Salvate il Soldato Ryan, invece la scelta è stata più convenzionale per concentrarsi maggiormente sul cuore della vicenda che sul contesto, una linea espressiva molto condivisibile.

 

- Sulla Grande Guerra il film congela fondamentalmente 2 attimi importantissimi: 1914- l'inizio mobile da conflitto ottocentesco impazzito (la cavalleria e le mitraliatrici), 1918- la fine nel fango delle trincee (vero leitmotiv della WW1) cercando di lasciare nello spettatore una specie di 'bigino' della Storia con riferimenti (la composizione dei battaglioni, le retrovie, l'occupazione tedesca, il corpo di spedizione britannico) per completare una visione che a differenza della WW2 è molto deficitaria.

 

- Il resto della vicenda invece non mi ha convinto, troppa melassa, troppi tasselli del puzzle che si sistemano al primpo colpo... Ero consapevole della schematicità del progetto ma c'è un limite a tutto...

 

- Tecnicamente il regista fa vedere (nel senso buono) le capacità della produzione deluxe e come sempre in sincronia con il direttore della fotografia e il montatore (i fedeli e prestigiosi Kaminski e Kahn) compone una messinscena di grande effetto emozionale, ormai consolidata nel tempo. E qui è il problema...

 

- Il problema: la crew di Spielberg è affiatata e naviga con il pilota automatico, però il grafico della qualità proprio per questa costanza si è stabilizzato ad un livello medio e oltre a picchi estemporanei tutto è terribilmente prevedibile e finto. La 'finzione' è il cuore del cinema hollywoodiano e l'autore continua a crederci intensamente (macchinosamente per me...), tanto è vero che se non si genera l'empatia sono guai.

 

- Il pregio: anche se sprecato il soggetto (degli animali condotti nella follia generata dalla razza umana) è vincente, non a caso nei primi passi dello stupendo romanzo capolavoro di Remarque "Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale" l'immagine di un cavallo dilaniato dalle bombe provocava più sgomento nei soldati che quella di un uomo nella stessa condizione, dunque il moto d'animo alla base di questo film è identico e intelligentemente ispirato. Le sciagure degli uomini si riflettono su tutto il pianeta e il disastro diventa totale, non è tanto il male in se stesso ma è la responsabilità del male che schiaccia l'umanità sotto il peso delle proprie azioni.

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