Regia di Shion Sono vedi scheda film
Koi no tsumi (= Peccato d'amore)/ Guilty of Romance
Youkoso, ai no jigoku he (= "Benvenuti, nell'inferno dell'amore")
Così ci invita ad entrare nel "castello" Shion Sono.
Kaoru: "Guarda, stanno cercando il castello. Vogliono trovarlo ma non ci riescono, quindi girano e girano per cercarlo" Tra Kafka, sesso, morte e debolezze, siamo davanti all'ormai abituale capolavoro del regista nipponico. Questa volta è alle prese con una (doppia) storia complicata alla "Belle de jour" di Buñuel. Il sesso sarà il mezzo con il quale Izumi cercherà la libertà dei sensi ed uno sfogo dalla nevrosi acquisita nel tempo. Sposata con un famigerato scrittore di talento, non lo vede mai, ma lo ama e gli è devota profondamente. Lo serve e riverisce al mattino fino a che non se ne va (7:00) e quando torna alla sera (21:00). La sua vita è vuota e cerca nuovi stimoli, così con l'accordo del marito decide di andare a lavorare in un supermercato come promotrice e venditrice di una marca di salsicce. Tra i vari clienti, una donna la nota, e la invita a partecipare ad un servizio fotografico per gravure idols, così Izumi incuriosita dal fatto accetta. Qui comincerà la fine. Il progetto per gravure idols non ci mette molto a diventare anche un set per film porno dove lei ne diverrà la protagonista. La voglia di Izumi di uscire dagli schemi ed il suo estro la porteranno a conoscere un uomo pericoloso Kaoru, gestore di un una casa chiusa per escort, che a sua volta le farà conoscere Mitsuko, un'insegnante universitaria di Lettere che di notte si prostituisce. Così la doppia vita di Izumi incontrerà la doppia vita di Mitsuko. Anche in questo film Sono utilizza una "Mitsuko" per accompagnarci nei meandri del suo genio perverso e sensibile allo stesso tempo, violento, crudo, ma anche dolce e profondo. Mitsuko porterà Izumi alla rovina e nel frattempo la polizia indagherà su uno strano omicidio di una donna, mutilata e cucita a pezzi a parti di un manichino. Opera suddivisa in capitoli, non sequenziali dal punto di vista temporale, ci racconta la follia dell'amore e la tragedia della morte, ma anche quanto siamo fragili di fronte alla vita e quanto siamo forti davanti alla morte. Megumi Kagurazaka, Makoto Togashi e Hisako Ohkata performances da paura! "Se il nostro mondo non avesse parole, ci sarebbe comunque tanto significato nelle tue lacrime quanto nel nocciolo di un frutto? In una goccia del tuo sangue c'è la risonanza scintillante, tanto quanto il bagliore di questo tramonto? Non ho mai imparato davvero il vero significato delle parole, so semplicemente il giapponese e un pò di una lingua straniera e rimango ancora dentro le tue lacrime" ed in primo piano Izumi, con il volto triste e assorto nei ricordi di Mitsuko, ed il sangue dal naso. Così finisce questo poema firmato Sono.
Calzante come sempre ben scelta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta