Regia di Lone Scherfig vedi scheda film
Un amico, per mesi me ne ha raccomandata la visione e alla fine l'ho accontentato. Non mi ha rifilato un "capolavoro", né una "fregatura" ma una quasi piacevole commedia travestita da dramma o, se preferite, un dramma camuffato da commedia sentimentale. Il titolo, One day è anche la colonna vertebrale del film. L'amicizia nata il giorno della laurea, un po' per sesso e quasi per caso, snocciolata lungo l'arco di un ventennio, tra la timida ma "tosta" aspirante scrittrice Emma Morley (Anne Hathaway) e il viveur Dexter Mayhew (Jim Sturgess), attratto dalle ragazze, dalla celebrità e dagli eccessi dell'alcool, viene focalizzata con precisione (quasi intrappolata) dalla regista danese Lone Scherfig in un unico giorno: il 15 luglio di ogni anno. Questa trovata accelera (ma non troppo) i ritmi del film e la storia scorre tra amore, ripensamenti, fedeltà e rimpianti, fino al momento in cui la vita presenta il conto. Non c'è nulla di più grande al mondo di un'amicizia che si tramuta in amore e tanti più sono i difetti inglobati da questo sentimento, tant'esso è più forte. Difficile però trasmettere una simile passione concentrata in un solo giorno l'anno. Così, ogni dramma, ogni emozione che cattura lo spettatore durante la visione, viene impietosamente troncata da un punto e a capo che rivendica approfondimenti. La scena successiva ha già spazzato via un anno intero e i guai da affrontare sono altri. La storia appassiona, sì, ma con un tocco di "creatività" che vorrebbe distinguere One Day dalle altre commedie romantiche già proiettate per decenni, si "arpeggia" con l'empatia del pubblico "sganciando" a bomba il dramma "che non ti aspetti" ma del quale, in fondo, hai già previsto l'arrivo . La "deflagrazione" però scalfisce solo le ghiandole lacrimali più sensibili e finisce per sgretolare, in parte, un castello che iniziava a mostrare una struttura leggermente più solida. In queste mie parole si può cogliere chiaramente un'accezione critica nei confronti di un lavoro svolto bene solo a metà. Confesso però che, nonostante le pretese non concretizzate, il film non mi è dispiaciuto; forse per la bravura dei protagonisti (nonostante il doppiaggio poco convincente) o forse per via di qualche dialogo ben strutturato e di un certo spessore esistenziale. Sta di fatto che l'amico che me l'ha consigliato, proprio ieri mi ha detto di aver voglia di rivederlo, mentre io non credo che lo riguarderò.
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