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La Talpa

Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film

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La recensione su La Talpa

di curiosone49
8 stelle

Tratto dal romanzo più noto di Le Carrè, La Talpa, ci riporta ai tempi della guerra "fredda" (anni '70); nel linguaggio dei servizi, "talpa" è per antonomasia il nome dell'agente straniero infiltrato, magari da anni, all'interno del Servizio. Le Carrè, anch'egli in passato agente dell'Intelligence, si  ispirò ai famosi "5 di Cambridge", i cinque agenti dell'Intelligence britannico, uniti, oltre che dallo stesso censo e quindi dalla medesima formazione universitaria (Cambridge appunto), anche e sopratutto dalla comune fede marxista; a motivo della quale, fin dagli anni '30, erano divenuti  collaboratori del KGB. La connessione con "i 5 di Cambridge" è data altresì dall'impiego da parte del Capo (Control) prima, e di Smiley dopo, della filastrocca del Tinker (Calderaio), Tailor (sarto)...che fa rima con Sailor (marinaio), Soldier (soldato) e Baggerman (mendicante)..a ciascun "personaggio", secondo Control, avrebbe dovuto essere appaiato  uno  dei  cinque componenti la Direzione del Circus (l'Intelligence appunto). Il romanzo come anche il film, ruota attorno al personaggio di Smiley, agente da poco "in pensione" - già braccio destro del Capo dell'MI6 - al quale viene affidato il compito di smascherare la talpa, ricostruendo  episodi del passato, che vengono man mano rivissuti sotto un'altra luce, fino a identificarla. Il romanzo è molto complesso, anche perchè si alternano flash-back ove si muovono personaggi dell'MI6 spesso ancora ignoti al lettore; spetterà poi a Smiley ricostruirne le storie secondo un "filo" unico che sia in grado di fornire un'interpretazione "logica" ad una serie di avvenimenti apparentemente "spezzati" tra loro. Forse sta proprio in ciò, ovvero nella difficoltà di rendere in versione filmica quanto sopra, che il film appare di non facile comprensione anche (e forse proprio) a chi ha letto il libro, il quale si aspetta un certo svolgimento della storia sulla base della ricostruzione effettuata in corso di lettura del libro, e  al quale invece viene presentata una storia che, pur identica nei punti essenziali, presenta situazioni solo in parte riconducibili al libro...quando quasi totalmente incomprensibili (vedasi l'episodio di Smiley che intercetta la talpa a colloquio con il suo "contatto" del KGB)..episodio presentato in un'oscurità tale da non rendere bene tutti i particolari...Non a caso uso  il termine "episodio", dal momento che il film è spezzettato in "episodi" spesso non facilmente riconducibili ad un unico filo conduttore...Ora se la parcellizzazione degli eventi- come già detto - può essere un "magico" espediente cui ricorre Le Carrè per rendere più avvincente il libro,confidando sul potere interpretativo del lettore, il quale ha tutto il tempo di rileggere il testo, capitolo dopo capitolo - o magari "quel" capitolo particolare- la stessa opportunità non è data ovviamente allo spettatore, il quale non ha il tempo di collegare le scene- separate come sono tra loro - risultandone un film di difficile comprensione.

Il film presenta gli agenti segreti come appunto vengono descritti in un altro celebre film (La spia che venne dal freddo) (vedi opinioni) come««una squallida processione di pazzi vanitosi, traditori, omossessuali, sadici e ubriaconi, gente che gioca ai cowboy e agli indiani per riuscire a movimentare in qualche modo la propria vita meschina»...ma se lì il personaggio dell'agente Leamas (un grandissimo Richard Burton) viene analizzato nel profondo - e la storia sembra si adatti solo a lui- qui è tutto il Circus (a parte Contyro) ad essere messo sotto inchiesta, non solo sotto il profilo professionale (spieche fanno il doppio gioco), ma sopratutto sotto l'aspetto umano...Siamo lontanoi anni luce, non solo dal contemporaneo Bond (James Bond...quello "dell'agitato non mescolato"), ma anche dal Palmer (grande Caine) di Ipcress o di Chiamata per il morto. Qui viviamo tutto lo sgomento di unaa grande potenza -la Gran Bretagna - shoccata dalla scoperta dei "Cambridge five" e di Kim Philby:

 

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