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Take Shelter

Regia di Jeff Nichols vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Take Shelter

di alan smithee
8 stelle

A volte mi piace (ma capita sempre piu' raramente) decidere di andare al cinema a vedere qualcosa di cui non so nulla o quasi. Ovviamente non in Italia, dove proprio in questa deludente stagione cinematografica natalizia dei film in uscita si sa fin troppo e mai come in questo periodo mi concedo digiuni dalla sala che non mi sono affatto abituali.
E dunque a Nizza anche stavolta mi imbatto in questo "misterioso" Take shelter, di un regista sconosciuto, con una trama altrettanto ignota, con due interessantissimi interpreti che infatti sono uno dei punti di forza di questa piacevole sorpresa. Andare al cinema "alla cieca", che penso capiti alla stragrande maggioranza delle persone che vedono questa opportunita' come un'alternativa a tante altre forme di svago (intendiamoci, non c'e' nulla di male, figuriamoci!, ma e' anche vero che ho visto scene "che voi umani non potete nemmeno immaginare" in cui la scelta di quale film vedere era formulata in base alla posizione delle poltrone rimaste libere...mah...che tristezza..) puo' avere i suoi lati positivi soprattutto quando il film che si vede risulta bello e riuscito. Mi capita una cosa simile ogni anno, da quasi vent'anni, alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, dove per la scelta dei film mi lascio piu' volutamente guidare dall'istinto che dalle notizie tratte da internet o dai vari opuscoli presenti presso la biglietteria sulla Croisette, salvo poi prendere talvolta, ma sempre piu' raramente, delle cantonate micidiali.
Stavolta mi e' andata molto bene perche' il film mi sembra molto riuscito, angosciante quanto basta, girato bene nelle sue atmosfere fosche alla Shyamalan, ma senza cadere nelle trappole bambinesche e un po' ottuse in cui sprofonda sempre piu' spesso il regista indiano da qualche stagione a questa parte, risultando peraltro anche un po' superficiale nella direzione degli attori (si pensi al pessimo Mark Wahlberg nel mediocre "E venne il giorno").
Curtis La Forche (che nome meraviglioso!!!) e' un giovane padre e marito che lavora presso una impresa edile, paga le rate di un mutuo che gli ha permesso di far sua una casetta carina, adora la moglie che per far quadrare i conti esegue lavoretti di sartoria per i vicini. I coniugi hanno una figlia di pochi anni, sordomuta, che adorano e che intendono sottoporre ad un intervento per poterle risolvere almeno in parte il problema che la affligge dalla nascita.
La vita tranquilla di provincia, tra campi e cieli immensi, viene scossa da incubi sempre piu' frequenti da parte del protagonista, che gli fanno vedere cose orribili e gli effetti distruttivi di una devastante furia degli elementi, ben piu' forte delle tronbe d'aria che ogni anno si abbattono sulla zona.
Temendo di essere pazzo, (gia' la madre soffre di schizofrenia tanto da vivere in un istituto) La Forche chiede consulti medici all'insaputa della bella moglie, ma quando si convince che il suo incubo e' una premonizione di una imminente catastrofe ed inizia ad allargare il proprio bunker anti-uragano, la moglie inizia seriamente a preoccuparsi.
Un film teso, dicevo prima, in cui la suspence dell'attesa di qualcosa che indubbiamente pare che stia per accadere e' soppesata dal dubbio che il protagonista sia davvero "fuori di melone". Se poi ad interpretarlo e' lo straordinario Michael Shannon, il dubbio e' piu' che giustificato! Infatti Shannon penso sia l'attore che meglio riesca ad identificarsi (dopo il fantastico Crispin Glover scelto pure, tra gli altri, da Lynch in Cuore Selvaggio) nei ruoli folli e da disadattato che fino ad ora hanno peraltro caratterizzato la sua gia' notevole carriera (si pensi solo a Bugs di Friedkin o a My son, my son... di Herzog). Al suo fianco, bella ed eterea piu' che mai, la Jessica Chastain che ha illuminato l'ultimo capolavoro di Malick, qui ancora piu' rossa e seducente nella parte di una moglie amorevole, paziente e coraggiosa nel difendere ed assecondare un marito piuttosto difficilmente credibile visto il suo passato problematico. Il film cova paziente l'attesa dell'evento che poi sopraggiunge, sembra una bufala rispetto alle catastrofiche previsioni dei sogni del protagonista, ma a volte le premonizioni non sono sempre chiare da percepire e la minaccia puo' arrivare proprio nel momento in cui si abbassano le difese. Ho gia' detto fin troppo, e mi auguro che il film possa avere delle chances anche qui in Italia perche' merita davvero una certa attenzione.

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