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Crazy, Stupid, Love.

Regia di Glenn Ficarra, John Requa vedi scheda film

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La recensione su Crazy, Stupid, Love.

di LAMPUR
8 stelle

Metti insieme, una sera, un Bradipo ed un Lampur, utenti filmitivvuttiani semi storici, ottimi amici e già compagni di svariate bisbocce, ma, ironia della sorte, MAI al cinema insieme. Ecco, mettili insieme in un multiplex di Chieti scalo, alle prese, loro solitamente annientatori indefessi di pellicole votate al martirio, con un filmetto che si presta giusto all'uopo, almeno sulla carta,  per un annichilimento programmato.

E poi guardali rimanere allibiti prima, piacevolmente sorpresi poi, reagire inconsultamente fin dai primi fotogrammi, alle prime mosse, agli incastri di scene, all'ottima vena di un cast di tutto rispetto che sembrava assemblato solo ed unicamente per dar lustro alla solita  storiellina d'amore e crisi coniugale. Il “filmettino” snocciola battute a mitraglietta, repentini sbalzi di “sipario”, musiche azzecate, cambi di tempo e genere, fasi smielate ed improvvise cacciavitate al fegato  e un'intensa e coinvolta caratterizzazione dei personaggi, sia da parte dei più navigati (Carroll e Gosling - forse un appuntino potrei farlo alla Julienne Moore vagamente ingessata ed al Kevin Bacon che è ora faccia ricorso al botulino… -) sia da parte dei giovani protagonisti, frizzantelli e decisamente coadiuvati da una sceneggiatura spiritata oltre che dalla duttile regia di Ficarra & Requa che se la tirano per due ore senza che nessuno di noi evidenzi disagi alla prostata; senza parlare delle breve ma fantasmagorica apparizione di una Marisa Tomei da urlo...; e di molteplici situazioni fresche e curiosamente congegnate che ammiccano al garbuglio visivo senza mai, oltretutto, precipitare nella tentazione della volgarità peciona, e fregandoci in pieno, anche a noi presunte vecchie volpi, fino al più contorto, e ben accetto, dei colpi di scena.

Posso anche ammettere che la plusvalenza di una visione “a due”, dove i due hanno rafforzato il caciarissimo autonomo entusiasmo (è opinione comune, di bradipo e mia, che difficilmente ci faranno riaccedere in accoppiata al multiplex chietino, dopo aver reiteratamente disturbato la vasta ma sobria platea coi nostri beceri sghignazzi), possa aver sovrastimato la pellicola, ed infatti da un’iniziale volontà comune di piazzare il cinque stelle lusso siamo rientrati nell'ordine delle quattro, ma ciò non toglie nulla alla piacevole sorpresa procurata da questo film.  Ed ogni volta che assisto a fenomeni del genere, monta una voglia pazza di radunare tutti i nostrani fenomeni muccineschi, vanzinati e brizzati, quelli che sfornano manualistiche d’amore, Ex, Uomini e donne, Amiche e amici, Maschi contro Femmine, Zoccole contro Zecche, Notti post e pre esami ed altro svariato ciarpame; metterli tutti insieme davanti, ad esempio, a questo piccolo fenomeno di Crazy, stupid, love, e proiettarglielo a getto continuo fino a far loro comprendere che le loro braccia (e sono tante) sottratte cosi impunemente all'agricoltura mondiale, rappresentano una decurtazione di PIL interno di dimensioni bibliche alla quale non possiamo più rinunciare. Considerazione finale: ma perchè a scuola non c'ho mai avuto una professoressa come la Tomei, perchè?!?...

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