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Drive

Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film

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Tex61

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Drive

di Tex61
6 stelle

 

 

SPOILER PESANTI - Qualche giorno fa mio figlio (ormai contagiato irrimediabilmente dal padre) mi “trasmette” una lista di film segnalati come imperdibili. Drive è uno di questi; consulto il sito e trovo un bel 8…azz! Urge recupero immediato anche se il genere non è propriamente il mio ma, per il passato altri “fuori-genere” mi avevano entusiasmato (es: Animal Kingdom o il più recente Hell or high water). Il film parte alla grande…quindici minuti al top. Poi la pellicola precipita in una serie di banalità uniche e di (o)errori, a mio parere imperdonabili. “Ragazzo-succhiastecchino” ha l’espressione giusta del duro di qualsiasi città, nella fattispecie Los Angeles…il problema è che la mantiene ahimé immutabile per tutto il film. Invero ogni tanto ride, ma sempre da duro.

Cerco di andare per ordine.

Il milione di dollari devo ancora capire da dove salta fuori, ma questo è un mio limite e diamolo quindi per elemento acquisito. Bernie è un irriducibile sadico, un  fantasioso dell’omicidio…dalla forchetta premonitrice nell’occhio del socio, alla rasoiata rifilata al buon Shanon. Infatti quando vuole eliminare con certezza “ragazzo” invece di usare una comunissima ma efficacissima rivoltella (o la parata di nefandezze vista in precedenza) gli rifila una coltellata nelle viscere mentre “ragazzo”, da duro implacabile quale è non sbaglia andando a certo bersaglio. Unanimemente idolatrata è la slowmotion nell’ascensore: ma scusate, a parte gli ineccepibili contenuti tecnici, “ragazzo” sfascia a pedate il cranio del cattivo di turno di fronte alla dolce Irene; cosa si aspettava? Un “Ti amo mio eroe”? Molto più realistica e coinvolgente la sparatoria a cannonate nel motel. “Ragazzo” si arrabbia assai e l’incursione nel night è al limite del patetico con le bellezze desnude che lo osservano come ad uno spettacolo teatrale. Night malfamato e privo di qualsiasi energumeno di sicurezza. Mah! Poi c’è la questione delle auto delle quali, modestamente qualcosa capisco. Nino viaggia dentro ad una limousine Lincoln Town Car III che a dir poco starà su 19/20 q.li.; arriva “ragazzo” con la sua Chevrolet Chevelle del ’73 e la sbatte fuori strada di muso; ovviamente lui, che è un cecchino implacabile, la scaraventa giusto sul filo del dirupo…va bene, passi, è un film. Poi però nel buio si accendono minacciosi i fari (minimamente scalfiti dall’impatto) e nuovamente la libellula da 20 q.li viene scaraventata nel precipizio mentre la Chevrolet si arresta un metro prima, va bene, passi, è un film; ma mentre Nino tenta incerta fuga verso il mare si scorgono ancora i fari anteriori dell’auto di “ragazzo”perfettamente funzionanti e anche le luci arancioni di posizione più in basso! Probabilmente "ragazzo" viaggiava su un Leopard camuffato da coupé. No…non funziona così e se vuoi fare un film narrante una storia inventata ma credibile devi fare riprese altrettanto credibili; spettacolari ma credibili. Otto è un voto spropositato come tutti i plausi che ha riscosso. Poi leggo anche, non qui, ma da altra parte che Drive vuole essere un film che accontenta gli utenti mainstream e i cinefili esigenti: forse non ho ancora ben chiaro cosa significa cinefilo esigente. La parte “esigente” del film sono i silenzi e i monosillabi di Gosling? La sua espressione imbalsamata? Una sceneggiatura accattivante? (il duro cattivone che diventa altruista per amore?), qualche vago rimando a Taxi driver? La presunta schizofrenia di “ragazzo”? La sua indagine psicologica? (non c’è), la “solita” città dove convivono il bene e il male? Forse sto invecchiando. Mi stavo dimenticando: ragazzo con le budella perforate da 20? cm di lama osserva muto (con la solita faccia anche quando soffre) e per alcuni minuti il soffitto della Chevrolet, poi la avvia e si allontana con la stessa miracolosamente intonsa dopo aver fatto l’autoscontro con la Lincoln di Nino. Maddai! Siamo seri! Drive è un bel film se non lo osservi attentamente, con un montaggio eccellente e delle musiche scelte con gusto (Katyna Ranieri nella pizzeria in primis); ha una “intro” che vale da sola quasi tutto il resto, ma “ridimensioniamolo” a ciò che è: è un sette molto scarso. Ovviamente è solo il mio parere.

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