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Il ragazzo con la bicicletta

Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film

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La recensione su Il ragazzo con la bicicletta

di EightAndHalf
7 stelle

La semplicità disarmante dei film dei Dardenne è sempre rivelatrice di profondi moti dell'animo. Qui il cinema dei due fratelli belga sembrerebbe giunto a una svolta, anche perché si ribaltano i ruoli della Promesse e Jeremy Reniér da figlio diventa irresponsabile padre; ma non siamo alle profondità della Promesse. I Dardenne in realtà si mantengono coerenti con il loro passato, non siamo ai livelli di "Il figlio" o di "Rosetta", ma il tono è sempre lo stesso, disarmante e illuminante. I protagonisti dei Dardenne corrono sempre, e qui il piccolo protagonista ha addirittura trovato una bicicletta per affrettare il passo: la cinepresa non può essere più trasportata a piedi, e quindi ci lasciamo trascinare in maniera insolitamente armonica, per gli standard dei due registi, dal bambino, dalla corsa in bici che sembra portarlo delicatamente o violentemente a variabili destini (il finale a proposito di questo è uno dei più tesi di tutto il cinema dei due registi), fino all'amicizia con l'adorabile Cécile de France. E ci si augura sempre che vada a finire bene, perché in tutti i loro errori, i personaggi dardenniani sono sempre mostruosamente ingenui, così come noi ci rendiamo conto di essere stati prima di aver visto il film. Niente effetti, niente storie strane, la realtà è già densa di per sé. E non ha neanche bisogno di un'univoca interpretazione, senza per questo scivolare nel baratro dell'ermetico.

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